A ottobre, come d’abitudine, la FAO celebrerà la Giornata mondiale dell’alimentazione, che quest’anno avrà come tema “Il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche“. L’innalzamento delle temperature ,infatti, minaccia seriamente il sostentamento delle popolazioni povere. Ma avete mai pensato a come lo stesso fenomeno incomba anche su di noi? Al di là dei prevedibili disastri naturali, esperti e testate autorevoli come il Telegraph mettono in guardia su effetti meno catastrofici ma, comunque, per nulla trascurabili: se il termometro continua a salire, certi alimenti potrebbero sparire dalle nostre tavole o, comunque, trasformarsi in un lusso per pochi. Insomma, se non vogliamo che le delizie che tanto amiamo diventino un caro ricordo, meglio correre ai ripari ascoltando le raccomandazioni di studiosi ed enti specializzati. Perché la vita va gustata a 360° e sarebbe difficile farlo senza i cibi elencati, che dite?

1 Non toglieteci il vino francese

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Fonte: groupon.com

Vino francese significa poesia, e non solo in accezione metaforica! A decantarlo, in tutti i sensi, è stato il romantico John Keats, che l’ha elencato insieme a libri, frutta e musica tra i segreti della serenità. Chissà cosa direbbe, allora, se sapesse che l’innalzamento delle temperature e la siccità estiva rischiano di far estinguere le vigne di Cabernet e Merlot. Noi qualcosa da dire sicuramente ce l’abbiamo: non toglieteci (e non togliamoci) il gusto di esclamare à ta santé!

2 Viva la pa-pa-pappa

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Fonte: frugalfeeding.com

Importare il grano duro dall’estero, per il Paese culla della pasta al pomodoro, sembra davvero impensabile; eppure, stando agli esperti, potremmo farlo già dal 2020. Non solo: il frumento, data la sua sensibilità ai climi estremi, rischia di scomparire entro fine secolo. Insomma, cominciamo a rispettare la Terra, altrimenti dovremo dimenticarci gli spaghetti. E, come insegna Un americano a Roma, per noi italiani sarebbe davvero un’impresa!

3 Il “cibo degli dei” roba da ricchi?

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Fonte: food.ndtv

“Adoro la cioccolata, così tanto che quando apro un uovo di Pasqua spero sempre che la sorpresa sia un altro uovo di Pasqua”. Così si è espresso un utente di Twitter e, probabilmente, così si esprimerebbe la maggior parte di noi. Ma, se il cibo degli dei è tanto speciale da alleviare persino le pene d’amore, tra un po’ consolarsi potrebbe diventare molto caro. Stando all’International Center for Tropical Agriculture, infatti, se le temperature continuano a salire la quantità di semi di cacao prodotta da Ghana e Costa d’Avorio è destinata a dimezzarsi. Che dire? Se i prezzi cresceranno, rinunceremo a qualcos’altro perché, come ha ricordato Oscar Wilde, si può rinunciare a tutto… fuorché alle tentazioni!

4 Ciao ciao (al super cibo del) mare

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Fonte: gizmodo.com

Il salmone non è un alimento come gli altri e, non a caso, il Dottor Perricone l’ha inserito nella sua famigerata lista di super-cibi. Presto, però, seguire la dieta del noto guru di Hollywood potrebbe rivelarsi impossibile. Secondo la University of Plymouth, infatti, ben due pericoli minaccerebbero la sopravvivenza della specie ittica: da un lato, il riscaldamento delle acque, deleterio per un pesce dei mari freddi; dall’altro, la loro acidità che, aumentata del 30% dal 1840 ad oggi, insidierebbe i crostacei di cui i salmoni vanno ghiotti.

5 Addio, Honey!

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Fonte: fairtradeusa.org

Non importa se lo spalmate sulle fette la mattina o se lo usate per rendere gradevole l’immancabile tisana pomeridiana. In ogni caso, presto il miele potrebbe dileguarsi e, con lui, la vostra quotidiana dose di dolcezza! Parte della colpa sarebbe dell’innalzamento delle temperature, responsabile di aver aggravato la già critica situazione delle api. Come ha dichiarato Simon Potts, Professore di biodiversità e servizi dell’Università di Reading, “c’è sicuramente un accentuato rischio di estinzione”, almeno a livello locale. E noi che, da sempre, non vediamo l’ora di avere un po’ di mal di gola, per fare uno strappo alla dieta e curarci col classico rimedio della nonna!

6 Senza caffè, chi si alza più…

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Fonte: medicalnewstoday.com

Non c’è bisogno di ingurgitarne litri su litri come le protagoniste di Una mamma per amica: anche per chi lo beve solo la mattina, il caffè è proprio irrinunciabile. Ecco perché lo scenario prefigurato dai ricercatori del Kew Gardens non lascia decisamente perplessi. A quanto sembra, i cambiamenti climatici potrebbero compromettere il 99,7% dei terreni ricoperti dalle piantagioni, col rischio di estinguere la miscela Arabica entro il 2080. I decision makers sono allertati e, con loro, tutti quelli che alla mattina si svegliano come zombie!

7 No arachidi, no party!

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Fonte: harshimpexindia.com

Forse non saremo fissati come gli statunitensi, per i quali il burro di arachidi è una sorta di istituzione, ma pensiamoci bene: come faremmo senza le noccioline all’ora dell’aperitivo? Eppure, se le cose non cambiano, dovremo necessariamente abituarci: le colture di arachidi, infatti, sono molto delicate e, come tali, soffrono gli eccessi. Quindi, siccità e repentini mutamenti di temperatura potrebbero influire su rese e raccolti.

8 Ciliegie: una tira l’altra, ma per quanto ancora?

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Fonte: docakilah.wordpress.com

Sono rosse, polpose e vanno sempre in coppia: sì, avete indovinato, stiamo parlando delle ciliegie! Ebbene, sapevate che, nonostante fioriscano in estate, le piante resistono tranquillamente al freddo ma non alle alte temperature? Va da sé che il riscaldamento globale non può che essere dannoso, non solo per loro ma anche per noi che ne siamo golose!

9 Salame e bacon: del maiale non si butta niente (quando c’è)

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Fonte: webmd.com

Si dice che i maiali mangino un po’ tutto ma, a quanto sembra, i mutamenti climatici colpiranno proprio le colture utilizzate per alimentarli. Secondo gli esperti, questo potrebbe contrarre il numero di animali allevati e, ovviamente, meno capi di bestiame significherebbe meno fette di salame e meno panini al bacon: i patiti del Mac sono avvisati!

10 Addio all’impepata di cozze?

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Fonte: salon.com

Improbabile far estinguere dei molluschi la cui colla appiccicosa resiste addirittura alla forza delle mareggiate. E, infatti, le cozze non spariranno ma, secondo i ricercatori, potrebbero diventare velenose e non commestibili. Questo a causa del riscaldamento delle acque che, favorendo lo sviluppo di batteri dannosi, ci precluderebbe, ahimè, tantissimi piatti prelibati.

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