L’abbiamo letto in molte ricette, specialmente quelle non autoctone ma non solo, tuttavia spesso siamo rimaste con il dubbio: dobbiamo per forza usare il cremor tartaro? Forse i nostri dubbi si trovano tutti in quel nome – e no, non è qualcosa che provoca il mal di denti. Viene chiamato anche cremor di tartaro o bitartarato di potassio e non è nient’altro che un lievito, un lievito naturale che può essere sostituito alle preparazioni che prevedano lieviti industriali o lievito di birra. Ci sono molti vantaggi in questo utilizzo: innanzi tutto la riuscita della ricetta, anche se qualche volta si devono apportare delle correzioni, ma anche il fatto di venir incontro a coloro che non possono o non vogliono ricorrere a lieviti chimici.

Cremor tartaro, cos’è

Cremor tartaro
Fonte: Wikipedia

Si tratta di un sale acido che insieme con il bicarbonato di sodio costituisce un lievito naturale. Viene solitamente estratto dall’uva, ma è presente anche in altri frutti, come per esempio il tamarindo. Il cremor tartaro ha diverse valenze: è uno stabilizzante (in particolare degli albumi, tanto che è particolarmente consigliato per le meringhe) ed è anche un agente lievitante. È incolore o bianco, ma viene venduto soprattutto in polvere. È inoltre un correttore di acidità e viene utilizzato in enologia.

Cremor tartaro, dove si compra

Per i tradizionalisti, il cremor tartaro si acquista in farmacia – dove viene chiamato con la nomenclatura chimica, ossia bitartarato di potassio – e può essere venduto a peso. Ci sono dei negozi che hanno però le bustine – in cui è il cremor di tartaro è già unito al bicarbonato di sodio – come i grandi supermercati, in particolare quelli siti nei centri commerciali, e nei negozi specializzati.

Cremor tartaro, le ricette

Cremor tartaro ricette
Fonte: Pixabay

Di solito, il cremor tartaro viene indicato nella realizzazione delle ricette anglosassoni, come i brownies, per via del fatto che fa lievitare i dolci senza appesantirli, come accade invece con il lievito industriale.

Ma anche in alcune ricette regionali italiane, come le gelosie pugliesi, si ricorre a questo ingrediente. Non bisogna però trascurare il fatto che può essere utilizzato in pizze e focacce, soprattutto in alternativa al lievito di birra: ogni mezzo chilo di farina, va aggiunto un cucchiaino di bicarbonato e due di cremor di tartaro. Sulla pizza, in questo caso, bisogna poi abbondare con olio d’oliva e pomodoro per esaltarne la morbidezza.

Cremor tartaro: fa male?

Assolutamente no. Nonostante il nome insolito, il cremor tartaro è davvero un ingrediente per tutti – a meno che non siate allergiche a questo ingrediente specifico – in particolare per gli intolleranti al lievito. Iniziamo col dire che è privo di glutine e quindi può essere utilizzato nelle ricette che prevedono farine senza glutine, per realizzare cibi dolci e salati dedicati a chi è affetto da celiachia. Inoltre è un ingrediente perfetto per chi è vegetariano o addirittura vegano. I lieviti industriali possono contenere infatti componenti animali: l’E470a è infatti uno stabilizzante che proviene a volte da vitelli o maiali e quindi non è assolutamente adatto a chi ha scelto un regime alimentare cruelty free. Infine, a differenza del lievito chimico, il cremor di tartaro è interamente naturale e quindi perfetto per chi vuole condurre qualunque dieta salutista.

Cremor tartaro, le alternative

Cremor tartaro
Fonte: Pixabay

Non solo ricette: il cremor tartaro può essere utile in alcuni escamotage domestici. Si usa infatti per ravvivare i capi bianchi, pulire oggetti di rame, acciaio, argento – per via della presenza di bicarbonato di sodio – ma anche piatti e bicchieri e quindi superfici in ceramica. Ovviamente, essendo qualcosa di naturale, non inquina nemmeno come i detergenti che si acquistano al supermercato. Si possono anche rimuovere le macchie con questa sostanza, ma in quel caso si dovrà aggiungere del detersivo liquido da bucato.

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