Scarpazzone

Lo scarpazzone è un tipico piatto emiliano così definito perchè le famiglie contadine per la sua preparazione usavano anche il fusto bianco, comunemente chiamato scarpa della bietola. È un piatto che viene preparato da fine giugno al giorno dei Santi, periodo di crescita delle bietole.

Lo scarpazzone è anche conosciuto con il nome di erbazzone e non è altro che una torta salata ripieno con un impasto di bietole lesse, uova, scalogno, cipolla, aglio e tanto parmigiano reggiano. Viene poi richiuso con un altro strato di pasta e cosparso di pezzetti di pancetta.

Non vi è una vera e propria variante di questa ricetta, se non quelle che prevedono l’utilizzo di pasta sfoglia o ricotta nell’impasto.

Preparazione

  1. Sbollentate le bietole per 5-6 minuti, sgocciolatele e spezzettatele. 

  2. In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, insaporitevi gli scalogni tagliati a velo e quando sono diventati trasparenti pepateli.

  3. Unite le bietole, gli spicchi d’aglio interi, un pizzico di sale e cuocete ancora per circa 15 minuti, alla fine ritirate ed eliminate l’aglio. 

  4. Nel frattempo, ricavate dalla pasta due dischi, con uno rivestite una teglia e sulla pasta distribuite le bietole.

  5. Spolverizzatele con il parmigiano grattugiato e un pizzico di pepe, copritele con il secondo disco di pasta, sigillate i bordi pigiandoli con la punta delle dita, infine con i rebbi di una forchetta bucherellate la superficie e poi spennellatela d’olio.

  6. Cuocete lo scarpazzone in forno caldo a 200° per 25 minuti, ritiratela e dopo 5 minuti di riposo servitela.

Curiosità e consigli

  • Erbazzone e scarpazzone corrispondono alla stessa ricetta.
  • È una ricetta tipica della cucina reggiana.