Oggi ognuno può trovare la dieta più adatta alle proprie esigenze, soprattutto se si cerca di seguire un regime alimentare equilibrato ed eticamente sostenibile (purché si eviti il rischio ortoressia, ovvero di trasformare quella per il cibo sano in vera e propria ossessione).

Se il rapporto Italia Eurispes ha stabilito che, in Italia, il 6,2% degli italiani è vegetariano e lo 0,9% è vegano, fra questi c’è da dire che ben il 32,1% ha dichiarato di associare a questo tipo di diete un’alimentazione crudista, ovvero che prevede esclusivamente il consumo di cibi non sottoposti a cottura.

Come si legge sul sito Ricette crudiste, le radici del crudismo affondano storicamente a prima della scoperta del fuoco, quando l’uomo per cause di forza maggiore doveva consumare crudo il suo cibo. Ma, anche dopo l’evoluzione, in molti sono rimasti convinti dei benefici della dieta crudista.
Il crudismo come trattamento dietetico fu sviluppato in Svizzera dal medico Maximilian Bircher-Benner, celebre per essere l’inventore del muesli. Dopo essere guarito dall’ittero proprio grazie a una dieta a base di mele crude, Bircher-Benner condusse una serie di esperimenti sugli effetti della dieta a base di vegetali crudi sulla salute, e nel 1987 fondò un centro di cura tuttora attivo.

Più recentemente il crudismo ha cambiato nome in raw food, e, soprattutto in America, è piuttosto famoso; conosciuto anche come igienismo naturale, il quale è uno stile di vita che promuove un’alimentazione sana e naturale che esclude totalmente l’utilizzo di medicine, sviluppatosi grazie alle ricerche del dottor Herbert Shelton.

Crudismo: cosa si può mangiare?

Il crudismo si divide tra coloro che sostengono lo stile vegan, vegetariano, ma non mancano gli onnivori, che consumano quindi carne e pesce crudi.
La dieta crudista vegana prevede dunque il consumo di frutta, verdura, noci, semi e germogli coltivati in maniera biologica, da assumere crudi o come preparati in frullati, succhi ma anche in ricette davvero gustose. Il principi base del crudismo è che i cibi non devono essere sottoposti a calore superiore ai 42°, temperatura tale da non permettere di distruggere enzimi e tutte le qualità nutrizionali del cibo.

I cibi vengono tagliati, affettati, frullati, centrifugati, marinati o disidratati, allo scopo, come detto poc’anzi, di non far perdere agli alimenti  tutte le sostanze naturali e benefiche offerte dalla natura. Gli enzimi sono alla base dei principi della cucina crudista, perché essenziali per mantenere le corrette funzioni dell’organismo, per digerire gli alimenti e per il processo di ricostruzione dei tessuti. Il crudismo, sostengono i suoi fautori, garantisce un apporto di vitamine e minerali che non sono alterati dai processi di cottura, stimolando la digestione, donando un grande senso di sazietà, disintossicando, idratando il corpo e portandolo al giusto peso.

Generalmente chi è interessato a cominciare una dieta crudista dovrebbe iniziare col sostituire le colazioni, poi le cene e infine i pranzi, affidandosi gradualmente alle ricette del raw food.

Benefici e controindicazioni della dieta crudista

Come anticipato, l’eliminazione di qualsiasi tecnica di cottura non altera la composizione naturale degli alimenti e li rende più digeribili. Spesso, infatti, anche nelle diete non crudiste si consiglia di iniziare il pasto con un alimento crudo, dato che questo fornisce gli enzimi coadiuvanti della digestione; per questo motivo la dieta crudista è anche estremamente disintossicante. Anche su scala globale la dieta crudista ha molti effetti benefici, dato che consente di eliminare addirittura il 90% della spazzatura prodotta ogni giorno, contribuendo in questo modo alla salvaguardia dell’ambiente e limitando in maniera importante l’uso di gas e corrente elettrica.

La dieta crudista è ideale soprattutto se si ha una certa debolezza dell’apparato digerente o si ha un disturbo alimentare, ma anche in caso di intolleranze o allergie alimentari.

È però controindicata se, ad esempio, si tende a soffrire di colite: in questo caso, infatti, è opportuno seguire un regime crudista con cautela, dato che prevede un ampio uso di frutta e verdura di stagione.

Inoltre, se si intraprende questo percorso è opportuno seguire un regime preciso, eliminando i prodotti che contengono principi attivi o componenti che non devono essere consumati crudi, come l’acido fitico, glucosidi, avidina, tutte sostanze che sono eliminate con la cottura ma che crude potrebbero causare problemi all’organismo o rallentare il funzionamento della tiroide.

Le migliori ricette crudiste

Come detto oggi non manca la scelta e la varietà di ricette anche per chi vuole seguire un regime dietetico crudista. Ecco alcuni esempi davvero gustosi.

Spaghetti di verdure

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Fonte: ricettecrudiste.it

Gli spaghetti di verdure sono una variante davvero originale del classico piatto di pasta, in cui alla pasta vengono sostituiti ortaggi come le carote o le zucchine, da abbinare a salse appetitose da preparare sempre a crudo, ad esempio con il basilico, la rucola, i pomodorini e la frutta secca.

Tiramisù crudista

La versione crudista del tiramisù sostituisce gli ingredienti classici con noci di macadamia, datteri, mandorle, cacao crudo, succo di agave e latte di mandorle. Per preparare il tiramisù crudista trovate la ricetta in questo video.

Sushi vegan crudista alle carote

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Fonte: onegreenplanet.org

L’alternativa vegan crudista ai classici rotolini d’alga, pesce e riso giapponesi si prepara con gli ortaggi, come le carote. Si possono però utilizzare comunque le alghe, oppure utilizzare le zucchine tagliate a fette sottili per ricoprire la parte esterna, e arricchire a piacere con altre verdure, come peperoni, sedano, cetriolo e cavolo rapa.

La dieta crudista è seguita anche da diverse star internazionali, che hanno scelto di adottare un regime vegan e hanno perciò intrapreso anche la strada del raw food.

Crudismo: cos'è, ricette, controindicazioni e le star che lo praticano
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