
I menu del Titanic: la differenza tra i passeggeri di 1°, 2° e 3° classe

La storia del Titanic è ormai conosciuta in tutto il mondo grazie all’omonimo film; i racconti dei sopravvissuti, le fotografie e i filmati ci hanno permesso di documentarci al meglio riguardo questa tragedia. Sicuramente alcuni dettagli saranno meno autentici di altri, resta a ogni modo il fatto che questa nave e tutta la sua storia sono diventati dei preziosi cimeli storici del secolo scorso.
Tra i vari fatti narrati riguardanti il Titanic, abbiamo trovato molto interessanti le scoperte relative al menù e al cibo servito. Prima di tutto serve ricordare che il Titanic aveva ben diviso i passeggeri a bordo a seconda della classe di appartenenza. I ricchi, ovvero quelli che avevano il biglietto di prima classe, risedevano nella parte alta della nave, con stanze vista mare e diversi ristoranti a disposizione per i loro pranzi e cene di gala.
I passeggeri di terza classe si trovavano nella parte basse della nave, tra corridoi strette e cabine minuscole, con un solo ristorante a disposizione per tutti gli ospiti e tavolate comuni sulle quali mangiare.
A metà tra ricchi e poveri, c’erano i passeggeri di seconda classe ai quali era riservata la parte centrale della nave con ristoranti eleganti ma senza lo sfarzo e la ricchezza riservati alla prima classe.
Leggendo i diversi menu si capisce quanto fosse drastica la differenza tra le varie classi. Ai passeggeri di prima classe erano riservate selezioni di formaggi, buffet di pesce, carni alla griglia e prodotti prestigiosi per l’epoca. Poi c’erano i passeggeri di seconda classe ai quali era riservato un solo tipo di pesce cotto al forno, agnello, tacchino, riso, frutta e verdura. Loro però avevano il privilegio di avere anche il caffè nel loro menu, bevanda totalmente inesistente nei pasti dei passeggeri di terza classe, per i quali non erano previsti buffet o carni alla griglia ma solo cene a base di zuppa, patate e roast beef.
La regola del Titanic era una sola: più paghi meglio mangi, e non sbagliavano di certo a servire gli ospiti.
Porridge di farina d’avena e latte.
Aringhe affumicate. Patate prosciutto e uova.
Pane fresco e burro.
Marmellata e tè, pane svedese e caffè.
Frutta.
Fiocchi d’avena, hominy.
Pesce fresco.
Rognoni di bue e pancetta alla griglia.
Carne trita gratinata.
Salsicce grigliate. patate schiacciate.
Prosciutto grigliato e uova fritte.
Patate fritte.
Panetti alla soda.
Torte al grano saraceno.
Sciroppo d’acero.
Marmellata e tè, confettura e caffè.
Crescione.
Ecco il luogo dove mangiavano i passeggeri di terza classe. Tavolate lunghe e posti a sedere molto vicini.
Zuppa di riso.
Pane fresco, biscotti confezionati.
Roast beef, sugo marrone.
Mais dolce, patate bollite.
Budino alla prugna, salsa dolce.
Frutta.
Brodo di tapioca.
Pesce al forno, salsa piccante.
Pollo e riso al curry.
Agnello, salsa alla menta.
Tacchino arrosto, salsa di mirtillo rosso.
Piselli verdi, purè di rape.
Riso bollito, patate bollite e al forno.
Budino alla prugna.
Gelatina di vino, panino al cocco.
Gelato americano.
Noccioline.
Frutta fresca.
Formaggio, biscotti.
Caffè.
I passeggeri di seconda classe avevano a disposizione tavoli separati per 4/6 persone. La sala era più luminosa e spaziosa.
Brodo, biscotti.
Filetto.
Uova strapazzate Argenteuil.
Pollo alla Maryland.
Carne in scatola, verdura, gnocchi.
Dalla griglia
Costolette di montone alla griglia.
Patate schiacciate, fritte e al forno.
Budino con crema pasticciera.
Meringa di mele. pasticcini
Buffet
Maionese di salmone, gamberetti.
Acciughe norvegesi, aringhe.
Sardine affumicate.
Roast beef.
Carne speziata, tacchino e prosciutto.
Salsiccia bolognese, lingua di bue.
Lattuga, barbabietola rossa e pomodori.
Formaggi
Cheshire, Stilton, Gorgonzola, Edam, Camembert, Roquefort e Cheddar.
Ecco uno dei cinque ristoranti in cui i passeggeri della prima classe potevano cenare e pranzare. La sala bellissima e spaziosissima non regge il confrontro con gli ambienti riversati alle classi minori.
21 anni e l’indecisione. Leggo perché sono curiosa. Amo l'arte e la moda. Life goal: trovare la bellezza ovunque vada e saperla raccontare.
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