Lo rivela uno studio condotto dalla BBC: dovremmo evitare il ghiaccio nelle bibite.
Difficile a dirsi, soprattutto nei più caldi giorni d’estate quando vorremmo rinfrescarci e concederci un po’ di meritato riposo o quando decidiamo di concludere la giornata con un happy hour tra amici.
Accanto alle noccioline e alla frutta secca, non puòe mancare una bibita fresca. Anche perché, diciamocelo, il ghiaccio nelle bibite è come il ketchup sulle patatine, immancabile.
Eppure non giova alla nostra salute, anzi la deteriora.

Secondo l’inchiesta andata in onda su Watchdog, un programma della BBC, il ghiaccio conterrebbe batteri fecali e coliformi, capaci di moltiplicarsi all’interno del corpo umano e di apportare, quindi, infezioni e disturbi alimentari.
Per condurre la ricerca, la BBC si è servita di analisi di campioni di ghiaccio utilizzato nelle più famose catene di consumo alimentare come Starbucks, Costa e Caffè Nero. Ne è risultato che 7 campioni su 10 contenevano tracce di batteri coliformi, fecali, cioè di provenienza intestinale.

Oltre al ghiaccio, la BBC raccomanda di fare attenzione anche alle noccioline, ai vassoi, insomma, a tutto ciò che compete un aperitivo al bar.
I microbi contenuti in questi alimenti non dovrebbero dare eccessivi problemi a un organismo sano, ma potrebbero nuocere gravemente le persone immunodepresse.
I più sensibili, coloro che già accusano problemi di digestione o problemi alla cavità intestinale, dovrebbero prestare, quindi, maggiore attenzione a ciò che ingeriscono.
Dovremmo sempre accertarci della qualità oltre che della pulizia degli alimenti, anche perché il ghiaccio potrebbe essere stato toccato da mani sporche o, probabilmente, potrebbe essere stato conservato in un luogo poco igienico.
Se state soffrendo di diarrea o vomito, potreste far risalire la causa proprio all’ingerimento di ghiaccio (o di alimenti che possano essere stati toccati da più persone) contenente batteri fecali. Nella peggiore delle ipotesi, potreste riscontrare infezioni alla pelle, agli occhi o alle vie respiratorie.

Sì, lo sappiamo, fa un po’ schifo.

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