Addio diete estreme: diventa Climatariano e salva il Pianeta (e la tua salute)

Sono diverse le opzioni alimentari che si trova di fronte chi è climatariano: l'importante è optare per un'alimentazione che sia sostenibile.

Dieta non ecosostenibile e cambiamento climatico sembrano essere legati tra loro, sebbene non propriamente in una stretta relazione di causa-effetto (sono infatti diverse le concause che hanno portato a questo fenomeno, ma un’alimentazione inquinante e piena di sprechi è sicuramente una di esse). Così, a fronte di una sensibilità maggiore verso tutto ciò che può essere sostenibile, è comune che ci sia anche un’attenzione maggiore verso diete ecosostenibili. Per esempio: qualcuno ha pensato mai di diventare climatariano o climatariana?

Climatariano: cos’è la dieta per il benessere del pianeta

Come si legge su EverydayHealth, la dieta climatariana è stata introdotta dall’organizzazione no profit Climates Network e in realtà non consiste in un solo regime alimentare ma su tutti quelli che escludono o limitano più o meno fortemente gli alimenti di origine animale, poiché rispettose dell’ambiente e quindi del clima. Tra quelle comunemente riconosciute ci sono:

  • la dieta vegan, che prevede esclusivamente cibi di origine vegetale;
  • la dieta vegetariana, che include alcuni alimenti provenienti da animali come uova, latte e derivati;
  • la dieta pescetariana, che, oltre uova e latticini di tanto in tanto, comprende pesci, molluschi e crostacei;
  • la dieta flexitariana, secondo la quale si consumano quotidianamente cibi di origine vegetale, ma ogni tanto ci si concede qualche porzione di alimenti di origine animale, carne compresa.

Vantaggi e benefici della dieta climatariana per la salute e l’ambiente

Se ognuno di noi adottasse un tipo di dieta climatariana, ci sarebbero sicuramente ricadute positive sull’ambiente, poiché la produzione alimentare è responsabile del 30% delle emissioni mondiali di gas serra, tuttavia se tutte le persone decidessero di condurre una dieta vegan, le emissioni si abbasserebbero del 70%. Si abbasserebbero inoltre i tassi di inquinamento da azoto e fosforo, verrebbe accresciuta la biodiversità, ci sarebbe maggior risparmio di risorse come acqua e suolo.

Un altro vantaggio di una dieta climatariana consiste nel mangiare in modo più sano, non solo perché carne rossa e altri ingredienti di natura animale sono associate a malattie cardiovascolari, obesità e simili, ma anche perché verdure, frutta, legumi e cereali, freschi o secchi e soprattutto da lavorare in casa, sono fonte di moltissimi nutrienti, tutti quelli che ci occorrono per condurre un’alimentazione quotidiana sana. Inoltre in alcuni casi si risparmia anche, ma questo dipende anche dalla microeconomia del luogo in cui si vive.

Come diventare climatariano: consigli pratici e ricette sostenibili

Il primo passo per diventare climatariano è guardarsi dentro: a cosa siamo disposti a rinunciare in termini alimentari? Se la carne non ci piace, non si tratta di una grossa rinuncia, così come è ancor più facile (anzi, doveroso) rinunciare ai latticini per un intollerante al lattosio. Il secondo passo è sicuramente cercare di trovare ricette saporite che facciano al caso proprio.

Per fortuna, vivendo in Italia, abbiamo una grande tradizione culinaria in termini di verdure, legumi, cereali, latticini e pesce a cui attingere. Per cui che si sia vegan o pescetariani poco importa in questo senso: possiamo attingere dalla tradizione, soprattutto quella contadina o delle zone costiere, per trovare ricette saporite da preparare in casa. Dalle moltissime zuppe di legumi regionali alle friselle al pomodoro, dalla pizza margherita alle cozze ripiene, per finire alla classica pastasciutta al sugo di pomodoro e cipolla soffritta con olio di oliva, che, magari la mangiamo senza pensarci, ma è un piatto vegan all’origine.

La dieta climatariana nel contesto dell’alimentazione sostenibile

Lo scopo principale di una dieta climatariana è condurre uno stile di vita ecosostenibile. Ma naturalmente non basta. Vi abbiamo citato la cucina tradizionale non a caso: pensateci, molti ingredienti delle ricette regionali della propria zona di provenienza si possono acquistare direttamente dal contadino oppure all’alimentari all’angolo o ancora coltivarli da sé in un proprio piccolo orto casalingo. Questo abbatte moltissimo l’inquinamento derivante dal trasporto alimentare: in altre parole, il cosiddetto chilometro zero, purché sia un vero chilometro zero (e non i pomodori confezionati nella plastica al supermercato di grande catena del vostro quartiere, pomodori che paradossalmente provengono magari dal paese accanto), è una buona abitudine che va vista nel contesto delle buone pratiche sostenibili complessive della dieta climatariana.

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