
Mai provato il seitan? Ecco come cucinarlo senza sbagliare
Seitan, come si usa? Cosa c'è da sapere su questo ingrediente, che rappresenta uno dei fondamenti della cugina vegan o vegetariana.

Seitan, come si usa? Cosa c'è da sapere su questo ingrediente, che rappresenta uno dei fondamenti della cugina vegan o vegetariana.
Visto da profani, il seitan è un alimento misterioso. Viene associato solitamente all’alimentazione, perché si tratta di un cibo assai versatile, ricco di proteine, che dall’esterno viene visto come un sostituto della carne, ma sarebbe riduttivo considerarlo sotto questa forma di pregiudizio. Seitan, come si usa? Proviamo a rispondere insieme a questa domanda.
Stiamo per dirvi una cosa estremamente importante: il seitan è praticamente glutine, questo significa che non può essere consumato da chi soffre di celiachia, ed è importante saperlo. L’ingrediente si ricava infatti dalla farina di grano tenero, dal farro o dal grano khorasan: viene estratto il glutine, che è una proteina insolubile, da un impasto di farina, poiché questo impasto viene immerso in acqua, rilasciando carboidrati e proteine solubili. Come detto, il seitan è molto ricco di proteine e viene utilizzato, oltre che da vegetariani e vegani, anche da molti sportivi o comunque pazienti che hanno necessità di tenere sotto controllo il colesterolo e i grassi, grazie a una dieta povera o escludente rispetto a cibi di origine animale.
Dimenticate il gusto della carne: se mangiate il seitan aspettandovi non semplicemente un sostituto nutrizionale delle carni, siete completamente fuori strada su differenti aspetti. Si diventa di solito vegetariani o vegani per ragioni etiche o di benessere personale (certo, ci sono altre motivazioni, ma queste sono le principali): chi diventa vegetariano o vegano potrebbe avere necessità di integrare qualche sostanza nutrizionale attraverso l’alimentazione e l’apporto proteico del seitan è molto importante.
Tra l’altro optare per questa scelta dietetica non significa rinunciare al sapore, ma abbracciarne di nuovi, tanto più che resistono ancora pregiudizi contro il vegetarismo (e sono pregiudizi assurdi, tanto più che una parte non trascurabile delle ricette tradizionali italiane sono vegan all’origine, dalla polenta con i funghi alle friselle al pomodoro).
Tornando al discorso principale: il seitan non ha nessun sapore. O meglio ha un sapore neutro, che può essere arricchito in base a una marinata o all’aggiunta di spezie da parte della casa produttrice. Ricorda lontanamente il gusto di una carne molto delicata e poco saporita, ma questa caratteristica non è un punto debole, bensì un vantaggio, che porta direttamente alla versatilità del seitan.
Il seitan viene venduto precotto può essere preparato in molti modi. Il grande classico della cucina vegetariana consiste nella cottura in umido, come un comune spezzatino, in pignatta con vino o brodo vegetale. Talvolta il seitan viene contenuto in un reticolo affinché non perda consistenza. Tuttavia può essere marinato prima della cottura, insaporito con salsa di soia o con tutte le spezie che desideriamo. E in commercio esiste anche il seitan affumicato, che possiede un sapore più definito all’origine.
Non ha importanza come si cuoce il seitan: si può adoperare qualunque metodo e qualunque strumento usiamo per altri ingredienti. Per esempio, lo si può tagliare a fettine e saltarlo o scottarlo in padella, lo si può cuocere in forno con la forma che si desidera (anche a cubetti) e lo si può friggere sia in padella sia in friggitrice ad aria.
Tagliate il seitan in fettine sottili e panatelo con l’amido di mais. Soffriggete in padella con olio di oliva e l’aggiunta di succo e buccia di limone grattugiato, sfumando con il vino bianco: avrete così le scaloppine di seitan al limone.
Tritate il seitan e impastatelo con un po’ di pane raffermo ammorbidito con acqua, aglio schiacciato, olio di oliva e pangrattato. Friggete le polpette di seitan con olio di semi in padella oppure in friggitrice ad aria, oppure in alternativa cuocetele in forno preriscaldato, ponendole su una leccarda rivestita di carta oleata a 180°C per 5 minuti.
Tagliate a cubetti il seitan e cuocete su un fondo d’olio di oliva, con abbondanti cipolle bianche precedentemente frullate, un po’ di polpa di pomodoro e sfumate con vino bianco. Otterrete uno spezzatino di seitan alla genovese da consumare così com’è o per condire la pasta.
Non esistono prescrizioni per gli abbinamenti con il seitan: certo, l’ideale è di proseguire con la linea vegetariana o vegana, optando per cibi che non contengano carne o pesce oppure abbiano un’origine completamente vegetale. Così potete abbinare il seitan con ortaggi grigliati o alla scapece, con orzo perlato, legumi e pasta, con le salse più classiche come la maionese o qualcosa partorito dalla vostra fantasia.
Il seitan e il tofu sono accomunati dall’essere due ingredienti molto utilizzati nell’alimentazione vegan o vegetariana, ma sono anche molto differenti. Il seitan viene infatti dal grano (e contiene, come detto, glutine), il tofu è maggiormente inclusivo e viene dalla soia. Entrambi sono ingredienti versatili, ma il tofu lo è leggermente di più, tuttavia è più intuitivo e semplice da usare il seitan, in particolare se ci si avvia ad abbracciare un’alimentazione totalmente e completamente di natura vegetale.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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