Andrea Paternoster – apicoltore

“Io non faccio l’apicoltore. Sono apicoltore”. Andrea Paternoster della Mieli Thun è estremamente entusiasta del suo mestiere d’altri tempi, fatto d’incessanti ricerche,  altissima qualità, di rispettose sperimentazioni e costanti, lunghi e lontani spostamenti. Acacia, arancio, cardo, castagno, colza, corbezzolo, edera, erba medica, erica, eucalipto, fiori delle alpi, girasole, melata d’abete, melata di bosco, melo, miele millefiori, rododendro, rosmarino, sulla, tarassaco, tiglio, timo o trifoglio: sono solo alcune delle possibilità offerte dalla sua bella squadra impegnata nella nobile arte dell’apicoltura, per un rinascimento del Miele. Per vocazione.

5 uomini dell’enogastronomia

Moreno Cedroni, chef

Emblema ed autore di letterature e manifatture intorno al buon pesce, attraverso le sue storie di ristorazione veicola da decenni racconti tra loro intersecati da una tecnica di pensiero, in costante evoluzione, che recita: ben valutare e ancor meglio utilizzare le giuste materie prime. Filosofia di freschezza ittica, quindi, la sua. Cosciente, consapevole ed intelligente nell’acquisto, si propone da sempre con tal maniera ragionata nel trattare prodotti scelti ed enfatizzarli non solo in ricette ma anche attraverso format nuovi. Dirige infatti con maestria universalmente riconosciuta: un ristorante, una salumeria ittica, un susci bar e un laboratorio. 100% adriatici, come il suo cuore.

 

5 uomini dell’enogastronomia

Paolo Parisi, allevatore

“Ho creato dal nulla la mia casa, la mia professione e la mia passione. Ho imparato sul campo, con fatica, tutto quello che riguarda la terra, i suoi frutti e i suoi animali. E ho capito che come uomo potevo seguire la natura, invece di sfruttarla”. Così oggi la cinta senese, una delle poche razze suine idonee alla vita semibrada, un tempo “progressivamente abbandonata dagli allevatori locali a favore di altre razze più adatte a una produzione intensiva”,  gode di una fama sconsiderevole. Soprattutto grazie a lui. Non solo: tutte le sue lodevoli e perenni attenzioni hanno dato vita ad un lunga lista di prodotti, (tra salumi, carni e uova), ricercati e riconosciuti tra i migliori d’Italia.

5 uomini dell’enogastronomia

Filippo Ronco, comunicatore

Rete e vino possiedono presupposti alquanto allettanti per andar d’accordo e creare sinergie potenzialmente, enormemente, interessanti. E il suo genio, che l’ha inteso anni or sono, ha quindi partorito veri fenomeni di successo: Tigulliovino.it, la cultura del vino vestita da portale; Vinix.com., l’eno-social netwok che lega saldamente gli eno-follower; Vinoclic.it, che colma eno-lacune in campo pubblicitario; Vinix Lab Academy, per insegnare alle aziende enogastronomiche un modo per comunicare messaggi genuini; VinixLive, l’eno-format semplice, diretto ed efficace, per condividere intuizioni, opinioni, idee, progetti; e poi Vinix Grassroots Market, l’eno-gruppo di acquisto solidale. Detto poco?

5 uomini dell’enogastronomia

Giuseppe Di Martino, pastaio

Non tutti dedicano anima e corpo ad un  grano duro d’origine esclusivamente italiana, dall’alto tenore proteico; non tutti vantano una squadra di contadini che lavorano con dedizione-felicità-affezione-passione e compaiono con tanto di sorriso, foto e nome proprio, sulle belle confezioni, solide contro gli urti che spezzano, 100% riciclate e riciclabili; non tutti offrono un sistema per tracciare l’origine del prodotto, fino al campo che l’ha generato. Non tutti aggiungono cotanti valori immateriali ad un’altissima qualità di prodotto. E fan paste scelte da chef d’applausi. Non tutti distribuiscono (i pochi quintali prodotti) esclusivamente a botteghe attente all’offerta di alto valore gastronomico. Non tutti han creato il Pastificio dei Campi, tranne lui.

 

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