Ikigai, moai e il cibo: i tre segreti di longevità della "terra degli immortali"

Gli ultracentenari di Okinawa ormai sono un vero mito. Eppure non è una leggenda la loro longevità. Nell’isola giapponese, sembra che la morte non arrivi se non tardissimo e che gli abitanti godano in massima parte, di una salute eccellente. Ecco, quindi, i tre segreti di longevità della "terra degli immortali": Ikigai, moai e il cibo.

Nel nostro pianeta esistono cinque aree geografiche denominate zone blu. Si tratta di aree in cui la durata media della vita è più alta e dove si trova una grande concentrazione di ultra centenari. Una di queste zone blu si trova in Giappone, nelle isole di Okinawa.

Qui le persone, come riporta la CNN, godono dell’aspettativa di vita più lunga del mondo. I tassi di tumore e di malattie cardiovascolari sono rispettivamente un quinto e un sesto di quelli degli Stati Uniti. I tre segreti di lunga vita degli abitanti di Okinawa sono l’Ikigai che è una forte ragione di vita, la loro grande dedizione agli amici definita Moai e il cibo vario e salutare.

Ikigai: una forte ragione di vita

Fonte: pixabay.com/it

La parola Ikigai proviene dai vocaboli “ikiru” e “kai”. Ikiru significa vivere e kai si riferisce alla materializzazione di ciò che uno si aspetta. Pertanto, questo concetto può essere tradotto come “ragione d’esistere”.

Secondo questa filosofia tutti possiedono l’Ikigai, però non sempre si riesce a scoprirlo, perché è necessaria una ricerca profonda che implica un viaggio introspettivo alla scoperta di se stessi. Non si tratta di trovare la felicità, ma di scoprire ciò che si riesce a fare bene e che appassiona.

In uno studio condotto dall’Università di Sendai, in Giappone, l’Ikigai viene definito così:

Il senso di Ikigai non riflette semplicemente fattori psicologici individuali (benessere, speranza), ma anche la consapevolezza individuale delle motivazioni per cui si vive; il suo significato ha a che vedere con l’avere uno scopo o una ragione per vivere. Il termine Ikigai viene comunemente usato in Giappone in frasi come “questo hobby è ciò per cui vale la pena vivere (Ikigai)”, oppure “crescere i miei figli rende la mia vita degna di essere vissuta (Ikigai)”. Nel più autorevole dizionario giapponese l’ikigai è definito come provare gioia e senso di benessere per essere vivi, realizzare il valore di essere vivi.

I ricercatori dell’Università di Sendai, inoltre, seguendo oltre quarantamila giapponesi per molti anni, hanno scoperto che i tassi di mortalità sono notevolmente più bassi tra chi ha dichiarato di possedere un forte senso di Ikigai, rispetto a chi invece ha dichiarato il contrario. In particolare, chi ha dichiarato di possedere un forte Ikigai è risultato meno a rischio in relazione allo sviluppo di malattie di tipo cardiovascolare.

Moai: una vita insieme

Gli abitanti di Okinawa hanno un’abitudine molto interessante che può essere parte fondamentale della loro grande longevità. In questa città, infatti, si riuniscono gruppi molto tradizionali chiamati Moai.

I Moai sono gruppi di cinque amici che offrono servizi sociali, logistici, emotivi e persino sostegno finanziario l’uno all’altro per tutta la vita. Il gruppo Moai è sempre insieme, nei momenti belli e in quelli cattivi. Celebrano insieme le cose belle della vita e si supportano anche nei momenti difficili. Questa vicinanza influenza costantemente i comportamenti del gruppo, comprese le abitudini di salute.

All’interno dei Moai tutti i componenti sono focalizzati sul benessere dell’intero gruppo. I Moai sono una rete di supporto e condivisione totale e funzionano come una famiglia allargata. Sono una sorta di sistema welfare, sono dei network di condivisione e aiuto reciproco.

Alimentazione sana

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Non è una sorpresa che l’alimentazione giochi un ruolo decisivo. La dieta dei giapponesi di Okinawa è molto ricca di vegetali, infatti, consumano molto tofu (una sorta di formaggio derivato dalla soia) e seguono una sana regola alimentare. Hanno adottato, inoltre, alcune usanze che li aiutano a non mangiare troppo, come piatti più piccoli e l’abitudine di non portare tutto il cibo cucinato a tavola, in modo che ogni persona si debba alzare per riempire nuovamente il proprio piatto.

Rifacendosi agli studi di D. Craig Willcox, che ha raccolto le sue ricerche nel libro The Okinawa Program, la CNN sintetizza così la dieta delle persone più longeve al mondo.

  • Varietà di alimenti e prevalenza di frutta e verdure: gli abitanti di Okinawa utilizzano in media almeno diciotto cibi diversi ogni giorno, molti dei quali di origine vegetale.  Sono molto diffusi ortaggi, legumi e derivati della soia. Alimenti capaci di apportare sostanze benefiche, come vitamine, proteine vegetali e minerali, fondamentali per il nostro organismo.
  • Grande consumo di cereali e pesce tre volte a settimana: in Giappone, così come ad Okinawa, il riso non manca mai. Fa parte del pasto ogni giorno. Inoltre si consuma spesso il pesce, ricco di grassi benefici per contrastare i trigliceridi e aumentare il colesterolo buono.
  • Poco zucchero e poco sale: secondo Willcox, gli abitanti dell’isola consumano molto meno zucchero rispetto al resto del Giappone, utilizzando prevalentemente quello di canna. Inoltre assumono anche meno sale, fattore che contribuisce a contrastare pressione alta, malattie cardiovascolari e circolatorie.
  • Forte concentrazione di antiossidanti e tè:  infine, ad Okinawa tutti i giorni vengono consumati moltissimi alimenti antiossidanti. Tofu, miso, alghe, cavolo, cipolle, sono solo alcuni dei cibi da tenere in considerazione. Sul podio c’è anche il tè Sanpincha (un mix di te e fiori di gelsomino) con straordinarie proprietà anti invecchiamento e gli Shikuwasa, agrumi tipici dell’isola, caratterizzati da una straordinaria acidità.

Gli anziani sono ancora molto venerati ad Okinawa, ma ce ne sono meno e sono meno longevi rispetto al passato. Le nuove generazioni tendono infatti ad uno stile di vita più occidentale e meno regolare. Tuttavia, la “terra degli immortali” ci insegna come sia possibile allungare l’arco della nostra vita che si viva ad Okinawa o in qualsiasi altra parte del mondo.

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