Entriamo in un bar e ordiniamo un caffè. Quale che sia la tipologia della ricetta – lungo, espresso, macchiato, mocaccino, in ghiaccio col latte di mandorla, che d’estate è proprio l’ideale – il barista ci dà un bicchiere d’acqua. C’è chi la offre liscia, chi frizzante, chi se la fa pagare, chi la mette nel bicchiere di vetro, chi nel bicchiere di plastica, chi la dà insieme al caffè, chi qualche momento prima.

Ma la domanda che in tanti si saranno fatti, da sempre, da quando hanno iniziato a bere questa gustosa bevanda che noi italiani siamo tanto maestri nel preparare, è: ma il bicchiere d’acqua va bevuto prima o dopo? Una possibile risposta l’ha data la scienza. Secondo l’Università di Trieste infatti la questione è semplice: l’acqua va bevuta sempre e comunque prima del caffè.

L’uso del bicchierino d’acqua prima dell’espresso – ha spiegato a Wired il direttore dell’ateneo Moreno Faina – è fondamentale per uno dei nostri sensori principe, la lingua. Per ottenere il massimo apprezzamento sensoriale occorre rimuovere il più possibile i residui che ostruiscono le papille gustative. La composizione del liquido dell’espresso è tale che alcune delle molecole sono così piccole da potersi fissare nelle papille gustative. Se bere acqua prima del caffè dà una valorizzazione sensoriale, berla dopo significa vanificare immediatamente il gusto del caffè, attraverso un lavaggio delle papille gustative.

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Faina ha anche aggiunto che a volte, bevendo caffè, si possono sperimentare alcune astringenze dovute a chicchi poco maturi. In altre parole, questa bevanda può dare una sensazione di secchezza delle fauci e quindi si sente il bisogno impellente di bere acqua e dissetarsi. Poi, chiaramente c’è anche chi fa un caffè pessimo – certo, se una di noi va a prendere il caffè al bar è perché, oltre al vantaggio sociale, c’è anche il fatto che dovrebbe essere meglio di quello fatto a casa con la caffettiera – e in quel caso, il bicchiere d’acqua è utilissimo a togliersi il saporaccio dalla bocca.

Senza scomodare la scienza, esiste però da sempre un bon ton legato al bicchiere d’acqua rigorosamente prima del caffè: se la si beve dopo, chi ha preparato il caffè potrebbe prenderlo come un insulto. Una sorta di galateo della celebre bevanda marrone è stato stilato sul blog di Caffè Vergnano.

Innanzi tutto, bisogna essere cordiali e gentili quando si entra in un bar: si deve salutare e parlare chiaramente con il barista. Il rispetto però deve essere reciproco, per cui se si chiede un caffè particolare fuori menu, anche il barista dovrebbe mostrarne al cliente, magari spiegandogli che non può essere disponibile quello che lui chiede ma che ci sono tante ottime alternative in menu, e che il cliente può palesare intolleranze, allergie o determinate abitudini alimentari, in modo da venirgli incontro.

Naturalmente, il cliente non deve cambiare idea in itinere. Quello che è stato ordinato deve essere difeso fino alla fine: il cliente può non bere, ma deve necessariamente pagare, perché la sua indecisione è stata la causa del disservizio, non il personale del bar. È inoltre bene chiedere tutto prima: se si desidera un dolcificante – e questo magari non è presente già al tavolo, non tutti i locali hanno questa usanza – o serve un tovagliolo in più o un cucchiaino, basta chiedere, ringraziando sempre è comunque.

C’è infine un modo giusto per bere il caffè: non si solleva il mignolino, si porta la tazza alla bocca e non la bocca alla tazza, il caffè si mescola con il cucchiaino, che poi deve essere posato sul piattino, quindi né sulla tavola né si può leccare, mentre la bustina di zucchero o dolcificante vuota deve finire anche quella nel piattino. Ovviamente, una volta finita la propria gustosa bevanda, ci si pulisce la bocca.

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