Non è stato un anno facile per i ristoranti, chiusi forzatamente a causa del lockdown, tanto che anche i World’s 50 Best Restaurant Awards, gli Oscar della ristorazione, nel 2020 si sono dovuti prendere una pausa.
Quest’anno, però, la classifica dei migliori ristoranti a livello locale è tornata, e i risultati sono sicuramente sorprendenti, almeno per quanto riguarda le prime posizioni.

L’eccezione è sicuramente il primo posto, che è andato a Noma, il ristorante a tre stelle Michelin di proprietà dello chef danese René Redezpi, fra i più conosciuti nel mondo dell’alta ristorazione. Non è una sorpresa perché il locale si era già aggiudicato il premio nel passato, ma ha trionfato di nuovo, nonostante la nuova regola introdotta nel 2019 che rende non ammissibile il concorso per il titolo principale ai precedenti vincitori. Lo ha potuto fare perché il Noma ha chiuso nel 2016 e riaperto in una nuova sede, a Copenaghen, due anni più tardi.

A restare fuori dall’elenco dei papabili vincitori però sono stati, in virtù della nuova norma, Eleven Madison Park di New York, The Fat Duck, Londra, il vincitore del 2019, Mirazur a Mentone, in Francia, e anche la nostra Osteria Francescana di Modena, che si è aggiudicata il premio nel 2018: tutti inseriti in un programma separato, “Best of the Best”, di cui ora anche Noma fa parte.

Sul palco del Flanders Meeting and Convention Center di Anversa, in Belgio, Redzepi ha ricordato la prima vittoria di 11 anni fa: “Sulla scia di questa vittoria, tutti i sogni erano possibili. Ci ha anche dato un’opportunità per essere parte di una trasformazione della cultura alimentare di un’intera regione. Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa, è quanto fragili possano essere i nostri sogni, quanto incredibilmente estenuante e difficile possa essere questo settore. Voglio dare un riconoscimento a tutti i ristoranti e le persone del settore che hanno combattuto per la sopravvivenza. È un po’ strano stare su questo palco sapendo che ci sono così tante persone che stanno ancora combattendo. Abbiamo trascorso l’ultimo anno e mezzo sognando qualcosa. Ora andremo a costruirlo“.

La Danimarca, peraltro, ha messo a segno una clamorosa doppietta, visto che sul secondo gradino del podio è salito Geranium, guidato dallo chef danese  Rasmus Kofoed. Bisogna invece scendere fino alla quindicesima posizione per trovare il primo ristorante italiano, che peraltro ha vinto il premio Highest New Entry Award: si tratta di Lido 84, a Gardone Riviera, dei fratelli bresciani Riccardo e Giancarlo Camanini, che sui social hanno festeggiato il riconoscimento.

In tutto, sono quattro i locali italiani presenti in classifica; dall’inizio del concorso, nel 2002, tutti i 18 vincitori provengono da Spagna, Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca, Italia e Francia.

Pía León non solo ha mantenuto il titolo di miglior ristorante del Sud America, salendo dal sesto al quarto posto con il suo Central, è stata anche nominata miglior chef femminile del mondo; questa nomina, però, suscita ancora qualche polemica, perché è come se rafforzasse la disparità di genere e il bisogno di distinguere ancora fra chef maschili e femminili.

Questa è la classifica intera dei 50 migliori ristoranti mondiali.

  1. Noma, Copenaghen, Danimarca
  2. Geranium, Copenaghen, Danimarca
  3.  Asador Etxebarri, Axpe, Spagna
  4. Central, Lima, Perù, *Miglior ristorante del Sud America*
  5. Disfrutar, Barcellona, ​​Spagna
  6. Frantzén, Stoccolma, Svezia
  7. Maido, Lima, Perù
  8.  Odette, Singapore, *Miglior ristorante in Asia*
  9. Pujol, Città del Messico, Messico, *Miglior ristorante del Nord America*
  10. The Chairman, Hong Kong, *Highest Climber Award*
  11. Den, Tokyo, Giappone
  12. Steirereck, Vienna, Austria, *Premio Arte dell’Ospitalità*
  13. Don Julio, Buenos Aires, Argentina
  14. Mugaritz, San Sebastian, Spagna
  15. Lido 84, Gardone Riviera, Italia, *Highest New Entry Award*
  16. Elkano, Getaria, Spagna
  17. A Casa do Porco, San Paolo, Brasile
  18.  Piazza Duomo, Alba, Italia
  19. Narisawa, Tokyo, Giappone
  20. DiverXO, Madrid, Spagna
  21. Hiša Franko, Caporetto, Slovenia
  22.  Cosme, New York
  23. Arpège, Parigi, Francia
  24.  Septime, Parigi, Francia
  25. White Rabbit, Mosca, Russia
  26.  Le Calandre, Rubano, Italia
  27. Quintonil, Città del Messico, Messico
  28. Benu, San Francisco, California
  29. Reale, Castel di Sangro, Italia
  30. Twins Garden, Mosca, Russia
  31. Restaurant Tim Raue, Berlino, Germania
  32. The Clove Club, Londra, Regno Unito
  33. Lyle’s, Londra, Regno Unito
  34. Burnt Ends, Singapore
  35. Ultraviolet, Shangai, Cina
  36. Hof van Cleve, Kruishoutem, Belgio
  37. SingleThread, Healdsburg, California
  38. Boragó, Santiago, Cile, *Premio Ristorante Sostenibile*
  39. Florilege, Tokyo, Giappone
  40. Sühring, Bangkok, Thailandia
  41.  Alléno Paris au Pavillon Ledoyen, Parigi, Francia
  42.  Belcanto, Lisbona, Portogallo
  43. Atomix, New York City
  44.  Le Bernardin, New York
  45. Nobelhart & Schmutzig, Berlino, Germania
  46. Leone, Bogotà, Colombia
  47. Maaemo, Oslo, Norvegia
  48. Atelier Crenn, San Francisco, California
  49. Azurmendi, Larrabetzu, Spagna
  50. Wolfgat, Paternoster, Sud Africa *Miglior ristorante in Africa*
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