5 buoni motivi per non mangiare surimi e chele di granchio: ecco perché
Ecco perché è meglio evitare di mangiare il surimi. Sapete davvero cosa mettete nei vostri piatti?
Ecco perché è meglio evitare di mangiare il surimi. Sapete davvero cosa mettete nei vostri piatti?
Il surimi, che dal nome potrebbe sembrare un alimento esotico, è in realtà una tipologia di cibo creata dall’industria alimentare per arricchire la propria offerta.
Sotto l’etichetta surimi si può “nascondere” davvero la polpa di granchio ma… potrebbe anche non esserci. Il processo di confezionamento del surimi è molto lungo e complesso e comporta varie fasi di congelamento, scongelamento e cottura che ne confermano la natura artefatta.
Del tutto diverso dal gustoso mosaic sushi fatto in casa e mostrato in questa ricetta:
Stando a quanto sostengono importanti testate fra le quali il Daily Healt Post, GreenMe e Foodcare, il surimi ha una composizione che crea ancora molti dubbi soprattutto per quanto riguarda i possibili rischi per la salute.
Abbiamo quindi raccolto 5 ottimi motivi per evitare di mangiarlo, a meno che non si sappia esattamente da dove viene, chi e come lo ha prodotto.
Innanzitutto il surimi è un cibo fasullo da evitare in un’alimentazione sana e naturale.
Il surimi, infatti, viene venduto come un alimento a base di polpa di granchio, ma la verità è che nella maggior parte dei casi non ne contiene.
Il suo gusto viene ottenuto grazie ad alcuni aromi artificiali e dal surimi si ottengono le finte chele di granchio, gli affettati di mare e il surimi al gusto salmone.
Per migliorarne l’aspetto, il sapore e soprattutto la conservazione, il surimi viene arricchito prima del congelamento con sale, zuccheri e polifosfati.
Successivamente il surimi viene addizionato con coloranti per avere quelle tonalità rosse e arancioni che caratterizzano la superficie esterna.
Altri ingredienti aggiuntivi sono la fecola di patate, l’albume d’uovo, grassi vegetali e aromi artificiali di granchio e aragosta.
Il surimi subisce numerosi congelamenti, scongelamenti e lavaggi che lo portano a perdere importanti vitamine e sali minerali.
Dovete sapere che il surimi è una parola giapponese che significa letteralmente “carne macinata“. Come dice il suo nome, non è un alimento di prima scelta poiché la sua lavorazione industriale avviene impiegando le parti di scarto del merluzzo, dello sgombro e altre amenità su cui circola più di una leggenda metropolitana…
La polpa quindi proviene da scarti industriali e da avanzi di lavorazione di altri processi di preparazione degli alimenti ed è costituita da scarti addizionati con sostanze chimiche di vario genere. Ovviamente, come per tutti gli alimenti, anche la preparazione del surimi varia da industria a industria.
I prodotti a base di surimi per essere dei cibi falsi hanno costi decisamente elevati. Se si ama il pesce è meglio privilegiare quello vero, quello fresco anziché questo surrogato.
Il surimi contiene infatti una percentuale di pesce realmente bassa, variabile ovviamente tra il 30% ed il 40% in base all’azienda di produzione, che non può giustificarne il prezzo.
Come detto precedentemente, in molte industrie il surimi viene preparato con materie prime di scarto.
L’aggiunta di anidride solforosa, olio di semi anziché di oliva e aceto di vino con acido acetico è una frode nascosta.
Dal punto di vista nutrizionale, il surimi è un alimento mediamente calorico: basti pensare che per 100 g di prodotto si arrivano circa 99 kcal, quasi 1 kcal per grammo. C’è da dire che, però, tale apporto può cambiare anche in base alla ricetta in cui viene utilizzato!
Un’altra caratteristica del surimi è quella di essere un alimento particolarmente ricco di proteine e povero di grassi; questo perché viene spesso addizionato con considerevoli quantità di sale (e perciò di sodio), che possono renderlo controindicato per gli ipertesi o per chi soffre di patologie renali.
Sempre sulla cresta dell'onda, non mi sfugge nemmeno uno scoop: le notizie più buffe, scottanti e incredibili passano prima da me!
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