Lontani dai cibi ultra processati: come riconoscerli e come evitarli
Quando facciamo la spesa, dobbiamo prestare molta attenzione: in commercio esistono diversi tipi di alimenti e i cibi ultra processati rappresentano un rischio per la salute.
Quando facciamo la spesa, dobbiamo prestare molta attenzione: in commercio esistono diversi tipi di alimenti e i cibi ultra processati rappresentano un rischio per la salute.
I cibi ultra processati sono l’esatto contrario degli alimenti non trasformati o poco trasformati. Come spiega il sito di Harvard, questi ultimi consistono in cibi integrali che conservano intatti vitamine e sostanze nutritive, come per esempio frutta e verdura cruda o alimenti trasformati in casa (dai ravioli al vapore al merluzzo lesso, fino alle zuppe di legumi e naturalmente la pizza e la pastasciutta, soprattutto se la passata di pomodoro che usiamo è di produzione domestica).
Alcuni cibi che troviamo in commercio presentano infatti diversi processi di lavorazione o cottura, per di più con l’aggiunta di sostanze come conservanti e coloranti, oltre che quantità eccessive di sale e zuccheri. Per usare una semplificazione, i cibi ultra processati sono quelli che un tempo chiamavamo volgarmente “confezionati”, dalle patatine in busta alle merendine, passando per le bevande gassate (ma l’elenco completo lo vedremo tra poco).
Heart and Stroke compila un elenco di questi cibi, che vengono sottoposti a molteplici processi e aggiunte di ingredienti, come per esempio:
No, questi alimenti non fanno bene. In generale, quando siete al supermercato, cercate di notare l’elenco degli ingredienti, e se è molto lungo non comprate, non mangiate. Perché queste pietanze possono comportare rischi per la salute o aggravare condizioni già presenti, come:
Attenzione però a demonizzare tutto. Assumere uno di questi cibi una tantum oppure una volta al mese, con misura, non è un problema. Il problema è quando questi alimenti sono sempre presenti nell’alimentazione quotidiana.
La prima cosa da fare quando si fa la spesa è, come detto, scegliere alimenti non trasformati come frutta, verdura, cereali, carne, pesce e frutti di mare, uova (possibilmente di un’azienda agricola che si conosce e da allevamento a terra), latte e spezie, o poco trasformati come olio di oliva, formaggi e salumi cacciatorini artigianali. Se la trasformazione di questi alimenti avviene in casa non è un problema per la salute, con l’eccezione delle fritture.
Quando si pranza o di cena fuori casa, sempre meglio optare per la cucina vegana, perché in essa i cibi sono poco trasformati e in maniera salutare, oppure le trattorie in cui l’olio di oliva viene usato crudo (per esempio come condimento alle zuppe di legumi) e i ristoranti che privilegiano le cotture alla griglia e i bolliti alle fritture. Fanno eccezione le ricette che prevedono di saltare gli ingredienti in padella con pochissimo olio di oliva, perché non parliamo di cibi strafritti e in cui tra l’altro l’olio viene cambiato chissà ogni quanto tempo.
Condurre una vita sana non sempre è facile, soprattutto se si hanno molti impegni lavorativi e non si vuole trascurare il lato personale e sociale della propria esistenza, ma è importante fare un po’ di sforzo per provare ad assicurarsi salute e longevità. È quindi importante per tutti metterci impegno tra i fornelli o consumare alimenti crudi e freschi in casa: per alcuni può suonare noioso, e lo è anche, ma poi il risultato ripaga di tutti gli sforzi.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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