Addio agli sprechi tra i fornelli: arriva la cucina circolare
Se anche voi non vedete l'ora di cimentarvi con ricette a prova di sprechi, vi introduciamo nel mondo straordinario della cucina circolare.
Se anche voi non vedete l'ora di cimentarvi con ricette a prova di sprechi, vi introduciamo nel mondo straordinario della cucina circolare.
Waste Watcher, ovvero l’Osservatorio nazionale sugli sprechi promosso da Last Minute Market e dal Ministero dell’Ambiente, riporta dati che fanno ben sperare: per la prima volta nel 2019 il dispendio di cibo cala nelle case degli italiani, con un risparmio stimato di 1 miliardo e mezzo di euro rispetto allo scorso anno.
Azzerare gli sprechi in cucina può suonare quasi come una missione impossibile, ma a questo obiettivo virtuoso qualcuno ci ha già pensato e gli ha già dato un nome: cucina circolare.
Il concetto è molto semplice: riutilizzare le materie prime per non sprecarne nemmeno un grammo. Anche per quei tagli di frutta o verdura che solitamente buttiamo perché considerati “scarti”: le bucce o le scorze, i gambi, le foglie… a tutto può essere potenzialmente donata una seconda possibilità.
Sembrerebbe elementare spiegata così, ma possiamo affermare che nella pratica non è così facile escogitare dei modi per riutilizzare queste risorse.
Questo perché l’ingrediente segreto (che ora vi sveliamo) indispensabile per questo stile in cucina è la fantasia.
Non solo: la Cucina Circolare promuove un’alimentazione sana ricca di frutta e verdura biologiche, acquistate possibilmente a chilometro zero e nella pienezza della loro stagione di coltura.
Si tratta di una filosofia di vita, perpetrata da qualche anno dall’associazione culturale La Cucina Verde, nata grazie al lavoro di Gaia, operatrice olistica, e Paolo, cuoco alimentarista macrobiotico.
Insieme tengono corsi e conferenze anche all’estero su come cucinare e nutrirsi in modo equilibrato, prendendo spunto da tradizioni diversissime come la dietetica cinese, la cucina macrobiotica e l’ayurvedica.
Basti pensare che nella vita di tutti i giorni ci ritroviamo a buttare del cibo, in quanto in prossimità della scadenza o perché considerato troppo maturo (con la frutta capita di continuo).
E magari potrebbe essere benissimo consumato senza alcun terrore di provocarsi un malore: anche questo ci vuole insegnare la cucina circolare.
Circolarità fa rima con qualità, efficienza e sostenibilità. Che sono anche le tre caratteristiche di un qualunque processo economico sano.
Igles Corelli, lo chef arrivato a totalizzare quattro stelle Michelin, non si limita solo alla cucina: in un’intervista pubblicata su Linkiesta ci spiega come, senza il concetto base di economia circolare, non sia possibile mettere in piedi oggi un ristorante di successo.
Queste le sue personali parole per spiegarci il suo concetto di Cucina Circolare:
Si chiama circolare perché lo stesso ingrediente viene declinato in diversi modi in base ai diversi metodi di preparazione e cottura che permettono di ottenere diverse consistenze, gusti e aspetti partendo dalla stessa materia prima.
[…] Per arrivare a una grande cucina è necessario lavorare con grandi prodotti. È l’unica via, altrimenti non si va da nessuna parte.
Non è raro imbattersi durante una ricerca sul web in siti di ricette che puntano a creare scarti minimi e promuovono l’acquisto di prodotti di stagione e a Chilometro Zero.
Sul sito Nonsprecare.it c’è l’imbarazzo della scelta tra le numerose ricette vegetariane e vegane, con un occhio anche all’alimentazione dei bambini.
Vi proponiamo una ricetta classica: la zuppa di verdure e legumi, calda, nutriente e in versione zero spreco.
Se ci fosse la possibilità di vivere nei film di Miyazaki farei salti di gioia!
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