Il food design è nello stesso tempo cucina, design, architettura e arte. Piatti ottimi al gusto, ma anche agli occhi, che rispecchiano la creatività di chef stellati e innovatori in cucina, sono spesso più oggetti da mostra che da consumo.
La cura nell’aspetto va di pari passo con la ricerca tecnologica in ambito di cottura e preparazione dei cibi. L’utilizzo dell’azoto liquido, ad esempio, o la possibilità di realizzare cialde sottilissime e trasparenti, fino a mischiare strumenti e ingredienti per avere piatti o tazzine edibili, sculture di zucchero, minuscole sfere di frutta.
Gli chef stellati inventano, innovano, fotografano e pubblicano creazioni che spesso restano più concetti che piatti. Eppure, la tendenza a realizzare piatti belli da vedere, oltre che buoni da mangiare, arriva ormai fino alle cucine di casa.
Storia ed evoluzione del food design
I puristi della gastronomia solitamente non amano il food design, che richiede troppa attenzione alla forma a discapito del rispetto delle ricette tradizionali, spesso modificate e manipolate fino a diventare irriconoscibili.
Si tratta di una materia piuttosto recente, non ancora codificata, che non ha un vero inizio e una vera storia. Inizia per caso e certamente si intensifica negli ultimi anni quando la cucina diventa protagonista in televisione e, con le fotografie, sui social.
Tutto deve essere, necessariamente, bello, per essere fotografato e condiviso.
Le tendenze del food design moderno
Il food design moderno vuole stupire. Non segue regole, per questo non si può predire cosa nascerà dalla fantasia dei nuovi food designer. Tuttavia è difficile anche dire cosa è, e cosa non è, food design.
Una creazione edibile, particolarmente innovativa, ma non destinata al consumo, può essere food design?
I piatti dei ristoranti stellati che vengono serviti nella quotidianità sono food design, o solo quella ricercatissima proposta unica a se stessa lo è?
C’è uno strumento che accomuna tutte le ricerche dei food designer più visionari del 2020: la stampante 3D. Sembra incredibile a dirsi, ma la tecnologia permetterà di stampare cibo mai visto.
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Food design: come applicarne i 5 principi a casa
Nella cucina di casa è difficile destreggiarsi tra azoto liquido, isomalto, preziose stoviglie ogni volta differenti, stampanti alimentari e idee a non finire. Eppure, ci sono alcune facili indicazioni da seguire per rendere semplicemente i propri piatti più belli.
1. La scelta del piatto
Dimenticate il servizio di piatti a fiorellini ereditato dalla nonna. Cercate piatti dalle forme originali: rettangolari, ovali, rombi, enormi o piccolissimi, poi sbizzarritevi per quanto riguarda i materiali.
Dall’ardesia al bambù, dal vetro alla ceramica, le possibilità sono tantissime.
2. L’impiattamento asimmetrico
Fino a qualche decennio fa scegliere un piatto enorme e raggruppare il cibo in un angolo sembrava una follia. Ora, dividere mentalmente il piatto in fette, o quadrati, e utilizzarne solamente uno per la presentazione, è una delle regole da seguire.
3. I contrasti cromatici
Se il vostro cibo è chiaro scegliete piatti scuri e viceversa. Utilizzate poi le salse, le puree e le riduzioni per colorare il piatto a piccole cucchiaiate, come se foste degli artisti con pennello e tavolozza di colori.
Vietato il tono su tono, a meno che non siate già degli espertissimi innovatori.
4. Le forme geometriche
Immaginate di disegnare una figura geometrica nel piatto con il cibo che dovete servire. Le spirali sono sicuramente le figure più utilizzate, ma potete iniziare con lo sperimentare una semplice riga, oppure un quadrato, aiutandovi con un coppapasta.
5. La verticalità
I piatti devono essere, quando è possibile, alti. Per farlo potete realizzare sottili cialde di formaggio o utilizzare qualche ingrediente già particolarmente alto tagliandolo con cura: carciofi e pere, per fare un semplice esempio. In alternativa copiate qualche idea da chef, come quella di rendere la pelle del pesce croccante in padella, invece che buttarla via.
Dopo aver seguito tutti questi suggerimenti avete solo due cose da fare, prima di mangiare: fotografare e condividere. Quindi saprete, tra like e commenti, se state andando nella giusta direzione.
Sfogliate la gallery in alto per qualche ispirazione.
L'impiattamento verticale
Dare verticalità al piatto è una delle regole base del food design.
I contrasti cromatici
Colori forti e in contrasto tra loro rendono il piatto un dipinto.
Piatti colorati
La scelta di piatti colorati, in contrasto con il cibo, rende le composizioni più intense.
Stupire con le forme
Creare forme di oggetti che solitamente non si mangiano, con ingredienti edibili, permette di stupire.
Mix di ingredienti
Frutta, fiori, erbe, tutto può servire.
Ricreare forme geometriche
Ridurre tutto a sfere, di varie dimensioni, rendendo irriconoscibili gli ingredienti, regala un effetto ottico particolare.
Verticalità al piatto
Realizzare piatti che raggiungano una buona altezza riesce sempre a stupire.
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