Può darsi che le abbiamo viste in commercio o le abbiamo anche assaggiate, scambiandole per mirtilli e scoprendo che il loro gusto era tutt’altro che simile a quello dei mirtilli. Si tratta delle bacche di aronia, una pianta, selvatica e non, che possiede dei frutti rotondeggianti di colore violaceo, impiegati in alcune preparazioni.

Aronia: cos’è e dove si trova

L’aronia è una pianta si presenta nella forma di arbusti o di cespugli. Non si trovava originariamente in Europa, ma la sua coltivazione è stata “importata” dalla costa est del Nord America dal biologo Ivan Micurin all’inizio del secolo scorso.

E infatti è proprio nei Pesi dell’Est Europa che ora questa pianta prolifera: qui, dalla Russia alla Polonia, è considerata una pianta con proprietà medicinali per via del suo contenuto in termini di vitamine, antiossidanti, sali minerali e altre sostanze decisamente benefiche per l’organismo.

Proprietà e benefici dell’aronia

Aronia
Fonte: Unsplash

Come si legge su Macrolibrarsi, le bacche di aronia, se consumate in un pasto o all’interno di un succo o frullato, come vedremo, sono ricche di varie sostanze, come:

  • vitamina C, che rinforza ossa, tessuti e sistema immunitario;
  • vitamina K, che influisce positivamente sulle arterie e sulla circolazione del sangue;
  • flavonoidi, polifenoli e antociani, che sono tutte sostanze antiossidanti naturali;
  • acido chinico, che combatte le infezioni del tratto urinario;
  • ferro, che è necessario all’ossigenazione delle cellule;
  • fibre, che regolano i moti dell’intestino.

Aronia: come consumarla?

Con le bacche di aronia vengono preparate marmellate, ma anche succhi. Vengono conservate sotto spirito, per esempio nella grappa e nel rum, e da esse si estrae un colorante, un sostituto vegan della cocciniglia.

C’è poi chi compra le bacche di aronia per farsi un frullato, oppure per aggiungerla ai fiocchi d’avena nella colazione della mattina: tutto sta a capire se possa essere un sapore di vostro gradimento, quindi vale la pena provare prima e decidere poi se queste bacche fanno al caso proprio e quindi possono entrare nella propria alimentazione quotidiana.

Le bacche di aronia – si legge infatti su Aronia Guide – hanno un sapore decisamente unico che non si dimentica facilmente. Alcuni che si concedono le piccole bacche descrivono il sapore come terroso e insipido, altri lo descrivono come molto secco e aspro sulla lingua.

Le controindicazioni all’aronia

Aronia
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È sempre bene consultare il proprio medico e agire con precauzione nel caso si soffra di allergie soprattutto alimentari, quando si assaggia un frutto “nuovo”, ovvero per la prima volta nella propria vita. E queste bacche non fanno differenza

C’è però da aggiungere, come illustra Aronia Guide, che ci sono alcune tipologie di bacche di aronia che sono tossiche per l’uomo e gli animali, perché a contatto con i succhi gastrici dello stomaco rilasciano cianuro, che è velenoso per l’uomo.

C’è una differenza già nel nome scientifico tra le due tipologie di frutto: da un lato c’è aronia aronia (che in inglese si traduce con chokeberry) dall’altro aronia prunus (che in inglese si traduce con chokecherry). Ecco, quest’ultima è la bacca tossica da evitare assolutamente. Le prime inoltre sono più scure e hanno una buccia più opaca, le seconde rossastre e dalla buccia lucida.

Quindi in pratica è sempre meglio non raccogliere bacche a caso dal sentiero della vostra passeggiata, ma acquistare le bacche di aronia da qualche fruttivendolo che tratta frutta esotica. Ma in ogni caso il comportamento ottimale è andarci piano e non esagerare neppure se queste bacche vi piacciono davvero tanto tanto.

Se si consumano troppe bacche di aronia, anche tra quelle non tossiche, si rischiano effetti come secchezza delle fauci, diarrea, gonfiore intestinale: una trentina di bacche al giorno dovrebbero essere il nostro limite massimo.

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