Pausa pranzo: 5 consigli per una pausa pranzo rigenerante
La pausa pranzo è un diritto, ma è un nostro dovere affrontarla in modo salutare e rigenerante: come fare con ricette e consigli.
La pausa pranzo è un diritto, ma è un nostro dovere affrontarla in modo salutare e rigenerante: come fare con ricette e consigli.
È importante per tutti i tipi di mestieri, ma è fondamentale per quelli che richiedono una particolare soglia dell’attenzione, soprattutto in materia di sicurezza.
Il datore di lavoro è obbligato a garantire una pausa pranzo non inferiore ai 10 minuti e non superiore alle 2 ore. Mediamente una pausa pranzo dura 20 minuti, ma l’ideale sarebbe mezz’ora, non solo per consumare il pasto, ma anche per effettuare un’attività che possa essere davvero ritemprante.
In alcune zone d’Italia e per alcuni mestieri – per esempio quelli legali al commercio o alla libera professione – la pausa può durare fino a 3 ore, perché poi l’orario di lavoro si estende spesso fino a sera.
Dalla pausa pranzo si dovrebbe tornare più svegli e attivi al lavoro. Ma non lo si può fare se ci si abbuffa o si consumano bevande alcoliche. La cosa migliore da fare è consumare un pasto leggero, perché i cibi pesanti favoriscono l’abbiocco. Meglio optare inoltre per cibi sani e poco processati, come frutta e verdure crude o cibi preparati da voi la sera prima e trasportati sul posto di lavoro con la schiscetta. Bene anche un buon caffè prima di rientrare in sede.
Se le tempistiche lo consentono, è bene schiacciare anche un pisolino. Venti minuti è il tempo ideale: meno è troppo poco, di più si rischia di avere difficoltà a svegliarsi. Sarete molto più freschi mentalmente e fisicamente.
Per “staccare” davvero, ci si dovrebbe allontanare dalla scrivania o dal proprio tavolo di lavoro, se c’è. Tutto ciò che può contribuire a riposare gli occhi facendoveli sollevare dallo schermo è assolutamente utile. Quindi, se il tempo lo consente, tornare a casa a mangiare, pranzare fuori o semplicemente prendere un caffè con un collega o una collega in un bar nei pressi del posto di lavoro rappresentano tutte soluzioni interessanti.
Il tempo della pausa pranzo può essere impiegato nelle attività più disparate, purché garantiscano il relax. Possono essere lo yoga, la meditazione, una passeggiata, o anche leggere un libro o sfogliare una rivista – ma puntate la sveglia se la lettura vi concilia il sonno. Ognuno e ognuna di noi ha la propria attività preferita, quella che funziona meglio per rilassarsi.
Soprattutto nei giorni in cui il prosieguo del lavoro si annuncia stressante dopo la pausa pranzo, si può sfruttare quel tempo per organizzare il resto della propria giornata: dal riordino della propria postazione alla consultazione dell’agenda, fino alle telefonate e ai messaggi strategici.
Qualunque tipo di insalata, non troppo condita, va sempre bene. L’insalata invernale è basata su frutta e verdura invernale, dà gusto alla propria pausa e rigenera. E si presta a moltissime varianti dettate dalla fantasia di chi prepara: in questo modo non rischiate di mangiare la stessa pietanza giorno dopo giorno.
Non sono fritte e sono a base vegetale: le cotolette di zucca al forno sono colorate, golose, ma anche sane. Sono altrettanto perfette anche altre ricette che prevedono cotolette di ortaggi, come per esempio fette di cavolfiore, ma sempre cotte in forno.
Per molte persone il take away è una soluzione per consumare pietanze leggere in pausa pranzo. In generale si può ripiegare su molti piatti della cucina orientale e il riso saltato con verdure, pollo e uova è una ricetta cinese. Ma è molto facile prepararla in casa e si può consumare, volendo, anche fredda.
La zuppa orzo e funghi si può consumare, analogamente, calda o fredda (ma ci sono le schiscette riscaldabili disponendo di un forno a microonde fuori casa). È un comfort food sano, una piccola coccola che non contribuirà a farvi addormentare una volta tornati al lavoro.
Che vi rechiate in una trattoria o le prepariate in casa, le scaloppine di maiale al limone sono saporite, soddisfano gola e stomaco e sono molto leggere. E vi lasciano in bocca quel retrogusto di limone che dà sempre una sensazione di fresco.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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