Vaporiera, quello strumento che assicura una cottura sana
Una vaporiera è fondamentale in cucina se si preparano alimenti al vapore: come funziona, quali tipologie esistono e come orientarsi per l'acquisto.
Una vaporiera è fondamentale in cucina se si preparano alimenti al vapore: come funziona, quali tipologie esistono e come orientarsi per l'acquisto.
Questo tipo di cottura è da sempre diffuso in Asia: vi sarà capitato, se frequentate ristoranti cinesi seppur occidentalizzati nel loro menu, di assaggiare (o leggere tra le pietanze a disposizione) dei ravioli al vapore o del pane al vapore.
Ma naturalmente i piatti a disposizione da preparare possono essere molteplici, tanto che alcune vaporiere vengono perfino vendute con un ricettario.
La cottura a vapore, nell’immaginario collettivo, appare essere un toccasana. Ma cosa accade, per esempio, con le verdure e gli ortaggi? Riusciremo a preservare gli elementi nutritivi sani che questi alimenti possiedono?
Per gli ortaggi ricchi di vitamina C, polifenoli e glucosinolati, come broccoli e altre brassicacee, è consigliabile optare per una cottura al vapore o al microonde, che ne preservano il contenuto – spiega su Humanitas la dietista Manuela Pastore – mente la bollitura ne determina una perdita maggiore. Le carote privilegiano la bollitura e le melanzane la grigliatura per poterne addirittura aumentare la quantità di antiossidanti. Mentre la griglia sembra essere opportuna per la cottura delle melanzane, per peperoni e zucchine non è adatta perché comporta una riduzione dell’attività antiossidante.
Il biologo nutrizionista Stefano Coratella, su Sky ribadisce che in effetti la cottura a vapore è ottimale per tutti gli alimenti di origine vegetale, ma anche per quelli di origine animale (anche se è meglio evitare le carni con l’osso o troppo spesse e grasse, per una questione di cottura omogenea, con l’eccezione di kobe, wagyu e cotechino). I benefici di questo tipo di cottura, in effetti sono:
Prende il nome di vaporiera una pentola in acciaio o bambù o un dispositivo che permette la cottura al vapore.
Le vaporiere possiedono più strati: c’è un serbatoio e poi uno o più livelli in cui possono essere posti gli alimenti. Nel serbatoio ci va l’acqua che, attraverso la somministrazione di calore, si trasforma in vapore acqueo, modificando il suo stato da liquido a gassoso. Questo gas trasferisce la somministrazione del calore (con una piccola dispersione) ai cibi, di modo che le temperature di cottura non risultino mai alte e quindi aggressive.
Sostanzialmente le tipologie di vaporiera in commercio sono due:
Entrambe si basano sullo stesso principio fisico poc’anzi spiegato: la somministrazione di calore all’acqua che la trasforma in vapore, H2O allo stato gassoso. La vaporiera elettrica fa più o meno tutto da sé: si mette l’acqua nel serbatoio, si dispongono i cibi sui diversi strati seguendo le istruzioni del dispositivo e si seleziona un tempo di cottura sempre in base alle istruzioni.
Per quanto riguarda le vaporiere a gas, parliamo di pentole speciali. Sono pentole a due o più strati, in cui quelli superiori sono bucherellati per permettere il passaggio del vapore.
In Cina e nei Paesi asiatici, questo tipo di vaporiera può essere in bambù, cosa che in effetti consente di non surriscaldare i piani di cottura. Ma in commercio esistono vaporiere anche in acciaio inox con fondo rinforzato, per chi ha una maggiore consuetudine con questo tipo di materiale tra i fornelli.
In commercio esistono diversi tipi e diversi modelli di vaporiere. Ve ne proponiamo alcune più moderne e “automatiche” e altre “analogiche”, selezionate tra quelle in vendita su Amazon con le maggiori recensioni positive.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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