
Tutti pazzi per gli snack etnici: ecco 10 ricette da tutto il mondo
Come preparare un aperitivo dal mondo sulla scorta del successo degli snack etnici: ecco quali sono i più amati.

Come preparare un aperitivo dal mondo sulla scorta del successo degli snack etnici: ecco quali sono i più amati.
Gli snack etnici riscuotono sempre più gran successo. O meglio: accade che stiamo scrollando il feed sui social network e ci ritroviamo alle prese con una pubblicità di questi prodotti, oppure siamo in un supermercato e tra le patatine e i salatini ci cade l’occhio su qualcosa che prima non conoscevamo. È uno dei risvolti della globalizzazione ed è anche qualcosa di molto interessante, perché ci propone un mondo senza confini anche dal punto di vista alimentare.
Gli snack etnici sono piccoli pacchetti di cibo spezzafame, spesso in vendita singolarmente in monoporzioni. Non si tratta dei soliti snack, prodotti da aziende locali o da multinazionali, cui siamo soliti ricorrere tra un pasto e l’altro. Gli snack etnici contengono ingredienti esotici, che possono provenire da tutto il mondo: dai Paesi dell’Asia come Cina e Giappone, a quelli del Medioriente come Palestina e Turchia, passando per India, Grecia e naturalmente Messico. La ragione di tanto successo è probabilmente legata agli utilizzatori ultimi di questi snack, rappresentati dalla Gen Z, ovvero giovani molto sensibili alla conoscenza dell’altro, di una cultura che appare lontana ma forse è molto più vicina di quanto si è soliti immaginare.
Abbiamo citato la Palestina per una ragione: non è uno snack, ma una bevanda, tuttavia non possiamo fare a meno di notare il grande riscontro ottenuto dalla Gaza Cola, che non solo si oppone ai colossi delle multinazionali delle bevande, ma ha anche la funzione di sensibilizzare rispetto al genocidio palestinese attualmente in corso. Gli altri snack etnici che potremmo citare hanno comunque una funzione sociale importante, ma forse non così spiccata: può trattarsi di mochi, di alghe nori croccanti, di edamame freschi, di chips di mango o di caramelle di azuki. Questi alimenti vanno ad aggiungersi ad altri che già erano di uso molto comune come per esempio nachips di mais, che hanno un’origine messicana.
Molti dei cibi che abbiamo citato hanno una provenienza asiatica: è possibile che voi possiate trovare questi snack oltre che in negozi e e-commerce dedicati, anche nelle fumetterie, laddove la cultura giapponese ha un’importanza fondamentale. In generale gli snack etnici possono essere acquistati negli shop online: gran parte provengono appunto dall’Asia, ma non mancano anche i negozi virtuali di cibi balcanici, mediterranei o sudamericani. Nelle città grandi e piccole, sono presenti spesso minimarket che vendono snack di vari Paesi del mondo, e sono strutturati soprattutto per raccogliere e smerciare alimenti provenienti dalle nazioni d’origine dei gruppi etnici risiedenti in quella determinata città. E pian piano gli snack etnici stanno trovando un loro posto anche nei supermercati della grande distribuzione: via libera quindi a panna acida e salse piccanti, viva l’esplorazione dei sapori dal mondo!
Dicevamo: la Gen Z è una di delle prime consumatrici di snack etnici. Non si tratta solo del fascino dell’esotico, ma soprattutto di apertura mentale. Certo, provare qualcosa di nuovo è sempre segno di curiosità, tuttavia c’è anche dell’altro, perché per i giovani questi cibi rappresentano uno dei mezzi per accogliere il migrante, l’altro da sé, una cultura differente dalle proprie origini, al fine di creare un mondo che sia libero dai confini, finalmente inclusivo, finalmente aperto a tutti. Ovviamente non si fa tutto solo attraverso il cibo, ma questa può essere una prima strada da percorrere.
Qui di seguito 10 idee di ricette (9 da mangiare e 1 da bere) per un aperitivo con vari stuzzichini provenienti da ogni parte del mondo.
È una salsa semplicissima, che può essere servita con triangoli di pita o, se si vuole qualcosa di stravagante, pane carasau. Per ottenere la babaganoush si parte cuocendo delle melanzane in forno, bucherellando la superficie: quando la cottura è ultimata, si prende la polpa delle melanzane e la si mescola con succo di limone, tahine, aglio schiacciato e olio di semi di sesamo.
Gli involtini primavera sono tipici della cucina cinese. Va preparata una sfoglia sottilissima con farina di riso e acqua. All’interno della sfoglia si pongono verdure come melanzane, porri, germogli di soia, e se siete onnivori anche carne macinata. Ponete le verdure ed eventualmente la carne nella sfoglia e richiudete sigillando, per poi cuocere il tutto in vaporiera.
Il saganaki è la feta panata e fritta come si prepara in Grecia. La feta a cubetti viene venduta al supermercato: può essere rivoltata nella farina e poi nell’uovo sbattuto con origano e pepe, per poi friggere tutto in olio di semi di girasole. Dopo la frittura, si deve lasciar asciugare la pietanza nella carta assorbente, prima di servire.
I nachips possono essere acquistati in qualunque supermercato, così come una salsa messicana piccante di base. In un pentolino, si fanno rosolare un cipollotto e una decina di pomodorini molto piccoli tagliati a metà. Poi si aggiunge la salsa messicana: quando il tutto inizia a sobbollire si spegne il fornello. Si lascia raffreddare e si serve con i nachips.
Scegliete gli ortaggi per questa ricetta: consigliamo 1 peperone giallo, 1 peperone rosso, 1 zucchina, 1 cipolla dolce. Pulite, pelate e lavate tutto, e tagliate. Soffriggete in padella con olio di oliva e poi aggiungete al couscous istantaneo cotto in acqua secondo le indicazioni sulla confezione.
Per le empanadas si prepara una sfoglia di pasta a base di farina di grano, acqua, olio di oliva e sale. Nel ripieno invece ci va della carne macinata di manzo rosolata con strutto e cipolle tritate, uvetta e l’aggiunta di spezie come peperoncino, cumino, paprika. Si preparano dei fagotti a forma di mezzaluna e si cuociono in forno dopo aver spennellato la superficie con un uovo sbattuto.
I falafel sono polpette vegan della tradizione mediorientale. Si ottengono impastando ceci bolliti e schiacciati con aglio, cipolla tritata e semi di cumino. Dopo aver formato le polpette, si friggono in olio di semi di girasole.
I samosa sono fagotti tipici dell’Asia meridionale. La preparazione consiste in fagottini a base di farina, acqua e olio di semi, che vengono riempiti con patate, piselli, anacardi, cipolle, aglio e spezie tra cui zenzero, curcuma, semi di cumino e peperoncino. La cottura avviene in padella in olio di semi.
I gyoza sono ravioli asiatici, che si preparano con una sfoglia a base di farina di riso e acqua, che vengono ripieni con verdure quali carote e cavolo cappuccio, carne macinata di manzo oppure gamberetti o polpa di granchio. La cottura avviene in vaporiera.
Ovviamente non si tratta dell’ouzo liscio, ma dell’ouzo come lo bevono i greci. In base alla composizione dei vostri invitati, potete mescolare 1 parte di ouzo e 1 parte di acqua, oppure 1 parte di ouzo e 2 parti di acqua. Nel caso optiate per metà e metà, potete aggiungere un cubetto di ghiaccio, soprattutto se si è in estate. Questo è il modo in cui i greci bevono questa bevanda, in modo che non risulti molto pesante e molto alcolica (qual è invece così come esce dalla bottiglia).
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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