La fonduta di formaggio è una ricetta che alcuni preparano nella maniera più semplice del mondo, mentre altri preferiscono arricchirla con diversi ingredienti. Questa pietanza, nella maniera più basilare possibile, è composta da soli due ingredienti: un formaggio a pasta filante e del latte.
Per la ricetta abbiamo scelto il pecorino locale, naturalmente nella sua versione non stagionata: in moltissime zone d’Italia si produce artigianalmente il pecorino, declinato in base alle varianti territoriali degli animali disponibili, per cui il risultato sarà differente di paese in paese, di famiglia in famiglia.
Resta comunque il fatto che tutti e due questi ingredienti possono essere sostituiti: il pecorino appunto con altro formaggio a pasta filante, come emmenthaler oppure fontina (ma c’è anche chi si avventura con il gorgonzola), mentre il latte può essere sostituito da burro, che fondamentalmente è un derivato del latte vaccino.
C’è inoltre chi utilizza le uova nella fonduta: le uova vengono incorporate una per una dopo aver sciolto il formaggio, solitamente a bagnomaria. Noi invece ci avvaliamo di una pignatta, che è anche bella da portare in tavola qualora non disponiate di una pentola per la fonduta.
Solitamente la fonduta di formaggio si serve in tavola così com’è, con dei crostini di pane da intingere dentro a mo’ di antipasto.
Tuttavia non è da sottovalutare la sua potenzialità come condimento per la pasta: questa pietanza è infatti perfetta per condire alcuni tipi di pasta ripiena, come ravioli o tortellini con ripieni a base vegetale. Purtroppo questa fonduta è solo vegetariana e non può essere consumata da chi è intollerante al lattosio.
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