La pasta sfoglia rappresenta un impasto base per diversi tipi di preparazioni: può essere infatti usata per torte, crostate e pasticcini. Ma attenzione: contiene moltissimo burro – ingrediente fondamentale, insieme alla lavorazione, per ottenere la tipica pasta sfogliata – e questo non la rende adatta a tutti i regimi alimentari, soprattutto per coloro che sono intolleranti al lattosio.
Però per realizzare la pasta sfoglia vi serve un elemento “grasso”. Niente paura: il burro non è necessario: c’è chi usa l’olio di oliva o la margarina, cosa che dà la possibilità anche ai vegani di consumare questo tipo di impasto. Di contro c’è invece chi usa lo strutto, che rende l’impasto meno inclusivo sia per questioni filosofiche (non è cruelty free), sia per questioni religiose (proviene dal maiale), sia per questioni di salute (è un grasso saturo). In più rilascia un odore caratteristico che non a tutti piace. Oltre a un grasso di tipo vegetale, se volete ottenere una pasta sfoglia più inclusiva, vi consigliamo di usare un mix di farine senza glutine, adatte ai celiaci.
Non si conoscono con certezza le origini della pasta sfoglia: si ritiene che alcune sue “antenate” fossero già presenti nell’Antica Grecia e a Roma, ma le prime attestazioni certe sono relative al Medioevo, nello specifico in quelle zone d’Europa che avevano conosciuto dominazioni o migrazioni arabe. Ulteriori attestazioni relative al XVII secolo pongono la pasta sfoglia in Spagna o Francia, altre due nazioni che, come gli arabi, ebbero contatti diretti con l’Italia: per questo non deve stupire che l’impasto sia così popolare nel Belpaese.
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