Carciofi alla Giudìa

Un classico della tradizione romano-giudaica che a definirlo un semplice contorno è un sacrilegio: un fiore fritto dal cuore morbido e petali croccanti per arricchire un pranzo della domenica o da servire come antipasto nelle cene fra amici.

Sebbene non vi siano notizie certe sulla paternità della ricetta, i carciofi alla giudìa si attestano nella cucina del ghetto romano fin dal XVI secolo. I segreti di questo piatto tradizionale e profumato, sono l’ottima varietà di carciofi mammole, noti anche come romaneschi, tondi e senza spine interne, e l’ olio extravergine d’oliva per la frittura.

Armiamoci di un po’ di pazienza e di un bel limone per non far annerire mani e unghie mentre mondiamo i carciofi. Il risultato finale sarà davvero unico e delizioso.

 

Preparazione

  1. Strofiniamoci mani e unghie con del limone e con un pelucchino o un coltellino affilato tagliamo la parte superiore dei petali del carciofo, procedendo dalle più esterne fino a quelle più interne. Priviamo anche il gambo della parte più esterna dell’estremità più dura. Facciamo lo stesso con tutti i carciofi

     

  2. Una volta mondati tutti i carciofi immergiamoli per circa 15 minuti in acqua acidulata con succo di limone 

     

  3. Nel frattempo in una pentola dai bordi alti versiamo abbondante olio per la frittura (deve coprire il carciofo fino al cuore)

  4. Quando l’olio sarà pronto (facciamo la prova dello stuzzicadenti: se immerso fa le bollicine è pronto) asciughiamo i carciofi, battiamoli leggermente sul piano, dalla parte del fiore e immergiamoli nell’olio facendoli cuocere per qualche minuto su tutti i lati e infine a testa in giù finché non saranno cotti. Saranno cotti quando la forchetta penetrerà il cuore senza difficoltà  

  5. Tiriamo fuori i carciofi dall’olio e facciamoli scolare sulla carta assorbente sempre a testa in giù; facciamoli raffreddare per qualche minuto, condiamoli con un pizzico di sale e pepe e poi procediamo con la seconda frittura, direttamente a testa in giù, fino a fare diventare croccanti le foglie

  6. Serviamoli caldi, come contorno o come antipasto insieme a dei fritti vegetali in pastella

Curiosità e consigli

Io uso sempre dell’ottimo olio extravergine di oliva ma se non lo avete preferite sempre a una varietà scadente di olio d’oliva dell’ottimo olio di semi per fritture