La crescionda è una torta tradizionale di Spoleto, che viene preparata a partire da una ricetta agrodolce medievale, tipica di alcune zone del Centro Italia. In pratica, questo dessert si è trasformato in un dolce con il tempo, ma prima era tutt’altro piatto. Quello che non cambia è il principio fisico alla base della crescionda.
Quando eravate a scuola, a lezione di fisica, vi potrebbero aver sottoposti all’esperimento dell’attraversamento dei corpi all’interno dei fluidi. Alla crescionda accade un processo analogo: attraverso la mescolanza tra ingredienti che hanno consistenze e pesi specifici differenti, l’impasto è come se si dividesse in due dopo la cottura. E poi può essere anche farcito come si preferisce.
Il processo della consistenza della crescionda è anche agevolato dal fatto che tuorli e albumi delle uova (e non se ne utilizzano poche) vengono divisi e lavorati separatamente. Tanto che alcuni parlano di torta magica, anche se non c’è nulla di magico in questo processo, che è invece basato su principi della fisica.
Potete variare alcuni ingredienti nella ricetta di base della crescionda, per esempio potete usare il cioccolato bianco al posto di quello fondente se volete una crescionda bianca, oppure potete usare al posto dell’Amaretto di Saronno, del rum bianco o del rosolio locale se ne avete.
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