Dettagli ricetta

Preparazione

6 ore e 30 minuti

Difficoltà

Cottura

40 minuti

Costo

Dosi

per 8 persone

Crostata di more

La crostata di more è una ricetta base per un dessert che può prevedere qualunque tipo di frutta di stagione. Volete preparare una crostata con i gelsi? Oppure ve ne va una alle fragole? Che ne pensate delle ciliegie? O dell’anguria? In pratica il procedimento è il medesimo, basta cambiare la scelta del frutto, preparare la marmellata ad hoc (o anche acquistarla) e cucinare la vostra crostata.

Che è un dolce per tutta la famiglia, salvo allergie alimentari o scelte etiche – ma qui troverete anche la variante vegan della crostata di more, dato che il burro e le uova per esempio non sempre sono necessarie in tutte le preparazioni.

Naturalmente il periodo migliore per preparare la crostata di more è l’estate, quando si ha la possibilità di scampagnate e quindi di cogliere tra i rovi incolti questi frutti con le proprie mani (ma è meglio se vi portate i guanti).

Tuttavia ricordate anche che le more possono essere acquistate, anche se questa quantità potrebbe risultare un bel po’ costosa, e che sono disponibili in gran parte dell’anno, anche se stare tanto tempo all’aperto nei mesi freddi potrebbe non essere l’ideale per un’attività fortemente statica come la raccolta delle more. Ma pazienza: la marmellata si può inoltre acquistare, trovandola secondo molte offerte diverse, da quella artigianale al prodotto della grande distribuzione.

Quando preparare questa ricetta?

La crostata di more è un dessert leggero da consumare in qualunque momento del giorno: è perfetta per una colazione, per uno spuntino ma anche come dessert alla fine del pranzo o della cena. È meglio prepararla in estate, quando si ha disponibilità di more selvatiche da cogliere direttamente in campagna.

Preparazione

  1. Disporre a fontana la farina, e versarci dentro lo zucchero a velo, il burro sciolto, una delle uova e un tuorlo dell’altra (mettendo da parte l’albume), il lievito e il sale.

  2. Impastare tutto velocemente e fare una palla, per poi ricoprirla con la pellicola e lasciarla riposare in frigo per un minimo di 5 ore.

  3. Amalgamate insieme in una pentola le more, lo zucchero, il succo di limone e anche la sua buccia grattugiata. Anche l’amalgama va lasciata riposare, ma a temperatura ambiente, per 4-5 ore.

  4. La padella con l’amalgama delle more va sul fornello a fuoco basso e si cuoce fino a che non si raggiunge la densità desiderata. Si passa poi la marmellata ottenuta in un mixer per minimizzare i semini delle more.

  5. Foderare una teglia con olio e farina o burro e farina e stendere la pasta frolla sul fondo e i lati dopo averla lavorata con il matterello.

  6. Versare lo strato di marmellata all’interno della pasta frolla.

  7. Aggiungere delle strisce incrociate di pasta frolla sulla superficie ed eventuali decorazioni sempre con la frolla.

  8. Spennellare la superficie della pasta frolla con l’albume messo da parte.

  9. Infornare per mezz’ora a forno preriscaldato a 200°C.

Varianti

Crostata di more vegan

In questa variante vengono omesse le uova, mentre il burro è sostituito da olio d’oliva e il lievito dal cremor tartaro.

Crostata di more di gelso

I gelsi sono piante molto differenti dalle more: in questa crostata alternativa ci va, al posto delle more, la marmellata di more di gelso, chiamate anche gelsi neri o gelsi mori in alcune parti d’Italia.

Crostata di more con Bimby

Ci sono due modi per realizzarla: o preparando la pasta frolla per poi riempirla di marmellata, oppure preparando per il ripieno una crema pasticciera che poi sarà farcita di more.

Curiosità e consigli

  • I più pigri possono acquistare la pasta frolla già pronta così come la marmellata e semplicemente assemblare il tutto.
  • Le more devono essere private dal liquido in eccesso: per questo nella preparazione della marmellata devono essere lasciate riposare un po’ nella loro amalgama con gli altri ingredienti.
  • La superficie della crostata si può spolverizzare di ulteriore zucchero a velo, ma solo se l’avete bruciata: lo zucchero a velo in eccesso, in pasticceria, non è mai un segno di buona riuscita del dessert.