Il frico è un piatto originario del Friuli Venezia Giulia, ma in Slovenia e Carinzia si prepara una pietanza molto simile. Non c’è da stupirsi, soprattutto per territori che sono strettamente contigui: la gastronomia segue delle leggi non scritte fatte di influenze culturali. La ricetta è abbastanza antica: la sua prima attestazione scritta risale al XV secolo, quando venne menzionata nel volume De Arte Coquinaria. Inizialmente si chiamava caso in patellecte, per poi diventare fricò e infine perdere l’accento all’alba del XX secolo.
Gli ingredienti fondamentali per un frico perfetto
Gli ingredienti fondanti del frico sono:
le patate;
le cipolle;
il formaggio, di solito Montasio, Malga o latteria.
Va da sé che si tratta di un piatto vegetariano, che però, a causa della presenza del formaggio, non può essere consumato da tutti coloro che sono intolleranti al lattosio.
Frico croccante o morbido? Le due varianti principali
Esistono due versioni del frico. Sono fatte esattamente con gli stessi ingredienti, sono pensate entrambe per i pasti principali (pranzo e cena) come antipasto o secondo, e l’unica vera differenza è rappresentata dalla consistenza. In altre parole esiste un frico croccante (la ricetta principale che vi descriviamo) e un frico morbido (che trovate tra le varianti).
L’impasto è praticamente lo stesso, ma cambia la padella della cottura: per il frico croccante utilizzate una padella più ampia, perché la pietanza deve essere molto sottile e quindi spargersi e compattarsi lungo un diametro abbastanza ampio (25 centimetri o oltre per le quantità di ingredienti che indichiamo); il frico morbido si prepara in una padella dal diametro decisamente più contenuto, perché deve venire fuori spesso e il suo interno deve essere morbido e non croccante.
Come preparare il frico friulano passo dopo passo
La preparazione del frico friulano è davvero molto semplice e veloce, ed è quindi adatta sia a coloro che stanno muovendo i loro primi passi in cucina, sia a coloro che hanno poco tempo o voglia di trascorrere del tempo tra i fornelli.
Per la realizzazione vi serve una grattugia con i fori grandi: circolari o rettangolari non conta, l’importante è che siano grandi. La grattugia viene utilizzata per grattugiare le patate precedentemente pelate, ma c’è anche chi preferisce grattugiare in casa il formaggio da utilizzare, e non farselo grattugiare in negozio al momento dell’acquisto. Le cipolle devono invece essere pelate e poi tagliate in fettine molto sottili, almeno per il frico croccante: per il frico morbido potete essere meno fiscali sullo spessore delle fette di cipolla.
Le patate e le cipolle vengono soffritte in padella con l’olio di oliva, per poi aggiungere il formaggio, mescolare il tutto e compattare con una spatola o con il retro di un cucchiaio. Si cuoce prima da un lato, finché non si è riusciti a ottenere una patina bella croccante, per poi rivoltare l’insieme e fare lo stesso anche dall’altro lato. Quindi si lascia scolare il frico su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Frico e contorni: cosa abbinarci per un piatto completo
Il frico morbido viene di solito abbinato alla polenta, che può prevedere oppure no la presenza di carne un umido come condimento. Tuttavia, essendo il frico un piatto vegetariano, è più conveniente, se lo si prepara in un pasto che vuole essere inclusivo, continuare a muoversi su ingredienti vegetali, come per esempio una zuppa di funghi, oppure optare per una fonduta di formaggi come accompagnamento.
Frico e tradizione: dove gustarlo in Friuli-Venezia Giulia
Naturalmente questo piatto è diffuso in tutte le trattorie e le osterie della regione, nonché come street food. E, a questo proposito, non può mancare all’interno delle sagre più disparate. Ma ce ne sono due in particolare che sono dedicate al frico: la Sagre dal frico a Carpacco di Dignano e A tutto frico a Flaibano.
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