I taralli di Pasqua potrebbero essere definiti un piatto degli avanzi. Sembra strano detto per dei biscotti golosi, dolci e friabili? Sì, forse sembra strano, ma è proprio così.
Tra le tante prelibatezze che a Napoli non possono mancare sulla tavola di Pasqua spicca certamente, regina indiscussa tra i dolci, la pastiera napoletana. Una torta realizzata con un fragrante guscio di pasta frolla e con un inconfondibile ripieno realizzato con grano cotto e ricotta.
Dopo la preparazione della pastiera, però, poteva capitare che l’impasto della frolla avanzasse. O che, appositamente, venisse fatto in abbondanza dalle massaie. Per nessuna ragione un impasto tanto buono poteva essere sprecato. Meglio quindi impastarlo ancora e dargli una forma semplice, veloce da realizzare, e da cuocere. Ecco quindi come sono nate le deliziose ciambelle di cui vi stiamo parlando, ed ecco perché dei biscotti di frolla, tutto sommato semplici, sono associati così strettamente alla Pasqua.
Proprio come nella pastiera, la ricetta tradizionale dei taralli di Pasqua richiederebbe la sugna, ossia lo strutto di maiale. Oggi, sia per la difficile reperibilità dello strutto, sia per ottenere una minor pesantezza, si tende ad utilizzare il burro. Il risultato, dicono gli esperti, è meno soffice e fragrante. A voi la scelta dell’ingrediente da utilizzare.
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