Pare proprio che il dashi sia il vero segreto della cucina giapponese: si tratta di un brodo, molto limpido, utilizzato sia per cucinare zuppe e minestre che per insaporire altre preparazioni. Spesso i noodle, la zuppa di miso, il ramen e molti altri piatti giapponesi sono cucinate nel dashi.
Gli ingredienti per cucinarlo sono solamente due, ma non sono così facilmente reperibili da noi: parliamo dell’alga kombu e del katsuobushi.
Quest’ultimo ingrediente è veramente fondamentale nella cucina giapponese. Si tratta del tonnetto striato, in inglese chiamato bonito, che viene prima pulito e sfilettato e subito affumicato e essiccato. Questo primo procedimento lo rende molto secco ed elimina tutta l’umidità. Successivamente il filetto viene lasciato fermentare per mesi. Dopo una accurata pulizia, il filetto viene ridotto in sottilissime scaglie con un apposito attrezzo in legno, il kezuriki.
I fiocchi che ne derivano vengono venduti in sacchetti e utilizzati, oltre che per il dashi, anche come condimento in molti piatti. L’intera produzione del katsuobushi può durare anche un anno dalla pesca del pesce fino alla commercializzazione del prodotto finito. Si dice che il gusto tipico del katsuobushi, e quindi anche del dashi, sia l’umami.
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