Gli anelli di cipolla fritti sono una pietanza che spesso potremmo aver visto al cinema oppure in tv: si tratta infatti di un antipasto o di un contorno tipicamente statunitense, ma che è diffuso anche in altre zone anglofone, dal Regno Unito all’Australia, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, passando per il Canada e l’Irlanda. Naturalmente le nostre fritture tradizionali differiscono molto da quelle statunitensi, che si avvalgono di un prodotto tipico che consiste in grasso solido, simile al burro o all’olio di palma per quanto riguarda la consistenza. La nostra frittura avviene con olio di semi.
Questo prodotto prende il nome di Crisco: è proprio in una pubblicità del brand, nel 1933, che esiste un’attestazione scritta e sicura relativa alla tradizione degli anelli di cipolla fritti. Tuttavia il piatto potrebbe avere una radice diversa e sicuramente più antica: una pietanza simile appare in un ricettario di cucina del 1802, ovvero The Art of Cookery Made Easy and Refined. In Texas esiste invece una catena di ristoranti che si attribuisce la paternità di anelli di cipolla nel 1920. Eppure in una rivista francese del 1910 la ricetta era già presente, per cui potremmo definire questa una pietanza dalle origini oscure.
Non piacciono a tutti le cipolle, forse perché quando le si taglia a piangere, oppure per via dell’alito cattivo che resta dopo averle mangiate, tuttavia fanno molto bene alla salute, perché possiedono proprietà antimicotiche, antibatteriche, antitumorali, antidiabetiche e antivirali, grazie alle sostanze che contengono, come tanta vitamina C, potassio, fosforo, calcio, magnesio.
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