Dettagli ricetta

Preparazione

1 ora e 20 minuti

Difficoltà

Cottura

50 minuti

Costo

Dosi

per 4 persone

Favò

La favò è una minestra a base di fave tipica della Valle d’Aosta. Si tratta di un piatto povero, ma non uno di quelli che affonda le sue radici nel passato remoto: è stato inventato nel Novecento, anche se con lo stesso piglio e la stessa intenzione delle pietanze contadine, ovvero ottenere n piatto succulento e pieno di energia. I creatori della ricetta sono infatti Vittoria Belley e Venanzio Glarey, che gestivano l’Hotel Col du Drink: la nascita del piatto avvenne in estate, grazie alla disponibilità del grano fresco (per il pane) e delle fave fresche.

Il pane è infatti una componente molto importante della favò, anche se la pietanza prende il nome appunto dalle fave. Il pane tipico che viene utilizzato è il pane nero di Ozein, una località che si trova nel territorio del Comune di Aymavilles: qui viene prodotto un pane di grano scuro molto particolare. In ogni regione esistono simili tipi di pane, che poi sono uno diverso dall’altro, ma comunque la possibilità di trovare un tipo di pane di grano scuro che appartenga alla propria tradizione in Italia è davvero molto alta.

La ricetta della favò, varianti creative a parte (c’è chi aggiunge infatti della pancetta), è un piatto vegetariano, per via della presenza della fontina e l’utilizzo del burro per creare i crostini di pane. Quindi non è adatta a chi è vegano, oltre a coloro che sono allergici o intolleranti al singolo ingrediente (ad esempio per chi soffre di favismo).

Quando preparare questa ricetta?

La favò è una zuppa che può essere consumata a pranzo oppure a cena.

Preparazione

  1. Mettete le fave in una pignatta e ricoprite tutto con dell’acqua. Cuocete a fuoco alto per una decina di minuti, eliminate l’eventuale schiuma con una schiumarola, abbassate la fiamma e cuocete per venti minuti.

  2. Versate i ditalini nella pignatta e continuate a cuocere per una ventina di minuti, sempre a fuoco basso.

  3. Tagliate delle fette di pane di grano a cubetti. Rosolatele con l’erba cipollina in un pentolino, in cui avete fatto sciogliere una noce di burro: avrete ottenuto dei crostini. Scolateli su un foglio di carta assorbente.

  4. Tagliate la fontina a cubetti.

  5. Uno o due minuti prima della fine della cottura, aggiungete in pignatta la fontina, il pane rosolato e aromatizzato e un po’ di spezie miste. Servite calda.

Curiosità e consigli

  • Potete usare le spezie miste per arrosti già pronte in polvere oppure tritare un po’ di salvia e rosmarino.
  • Se usate le fave secche, dovete diminuirne la quantità e metterle a bagno per un paio d’ore prima della preparazione.
  • C’è chi, in maniera poco ortodossa, aggiunge della carne a questa zuppa, come per esempio la pancetta: ripiegate su del jambon de bosses al massimo, che è tipico valdostano.