Il macco di fave è un piatto antichissimo, tipico delle regioni meridionali. Si tratta di una ricetta talmente antica che non solo è difficile sapere esattamente da dove proviene, ma è anche difficile sapere esattamente come fosse l’originale.
Esiste infatti una disputa che riguarda l’ingrediente principale: fave secche o fave fresche? Il macco di fave si prepara in primavera con le fave fresche, la stagione in cui le fave vengono raccolte. Per tutto il resto dell’anno ci sono le fave secche.
Non è chiaro nemmeno che portata sia: c’è chi lo serve come primo piatto, come se fosse una zuppa, chi lo utilizza per condire la pasta, e chi lo serve tra i secondi, come accompagnamento a una pietanza.
La regione in cui è più conosciuto e consumato è certamente la Sicilia, ma anche in Puglia e Calabria se ne fa un grande uso. Tuttavia, in Calabria alle fave si aggiunge il pomodoro, mentre in Puglia si aggiungono le biete. Insomma, qual è il vero macco?
L’unica cosa certa è che a prima vista sembra un purè, una crema piuttosto consistente dal colore incerto tra il verde e il marroncino, perché l’unica operazione che accomuna tutte le ricette è che le fave, una volta cotte, devono essere ridotte in poltiglia.
Grazie a gustoedeliziaconelena per la fotografia.
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