La polpette al pistacchio sono tradizionali ma al tempo stesso individuano una tendenza all’utilizzo di un determinato ingrediente sempre di più nelle pietanze, sia dolci che salate. Ovvero, appunto, il pistacchio. Non vi spaventate: benché vi sembri un piatto sofisticato, la sua realizzazione è comune a quella di tutte le altre tipologie di polpette, e il segreto è come sempre sperimentare sulle quantità del pangrattato per dare consistenza. Con la differenza che qui il pangrattato va bilanciato con la granella di pistacchi.
Come accennavamo, le polpette al pistacchio consistono in un impasto abbastanza comune: si mescolano insieme carne macinata, uovo, parmigiano grattugiato, oltre che pangrattato e granella di pistacchio. Quest’ultima viene utilizzata anche sulla superficie: anche l’occhio vuole la sua parte in questi casi, e il verde del pistacchio è un colore appetitoso in cucina.
Purtroppo la ricetta è poco inclusiva: inadatta a vegetariani, vegani, celiaci, contiene anche frutta secca, che è fonte di un’allergia piuttosto comune.
I pistacchi fanno bene alla salute, perché contengono fibre, vitamine C ed E, tantissimo potassio, fosforo, calcio, ferro e magnesio. Si ritiene abbiano un effetto antinfiammatorio, che aiutino la salute cardiovascolare e abbassino i livelli di colesterolo. Per questa ragione vengono consigliati in alcuni regimi dietetici prescritti a seguito di diagnosi di malattie croniche come il diabete o l’ipertensione. Naturalmente i pistacchi da usare sono tostati ma non salati.
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