Risotto alla monzese, risotto alla milanese e risotto allo zafferano non sono tre piatti da confondere. Le tre ricette, anche se potrebbero sembrare tutte sorelle, sono solamente cugine. Alcune piccole differenze caratterizzano la loro unicità e rendono questi tre piatti tutti speciali a modo loro.
Il risotto alla monzese, ad esempio, solo in alcune versioni viene colorato di giallo con l’aggiunta dello zafferano. Esiste anche nella sua variante bianca, e ciò che veramente lo caratterizza è la presenza della luganega, salsiccia tipica del territorio.
Il risotto alla milanese, invece, non può fare a meno dell’ossobuco, cotto separatamente, e del midollo dell’ossobuco steso, che viene aggiunto in cottura al riso. Vietato inoltre sfumare con il vino! Verrebbe in parte coperto, o modificato, il gusto dello zafferano.
Il riso da scegliere per un buon risultato è un carnaroli, oppure un vialone nano. Per il soffritto, invece, la scelta può ricadere sulla cipolla, dal gusto più deciso, oppure sullo scalogno, da gusto più delicato.
I passaggi fondamentali da rispettare, per ottenere un buon risotto, sono la tostatura e la cottura del riso. Entrambi i passaggi concorrono a mantenere integro il chicco e ad evitare che perda la sua consistenza o, in altre parole, risulti scotto.
Volete una ricetta facile facile? Il risotto al vino può essere un buon punto di partenza.
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