La bagna cauda è una ricetta tipica piemontese, che si ottiene dalla cottura in olio d’oliva di acciughe di Spagna e aglio, finché i pesciolini non si sfalderanno, dando alla pietanza una particolare consistenza. Quando viene servita in tavola, viene accompagnata da diverse verdure oppure ortaggi, alcune crude e alcune cotte, dalle patate ai peperoni, dalla barbabietola alla scarola, l’importante è che si tratti di verdure di stagione.
Esistono comunque alcune varianti, benché la ricetta sia ampiamente codificata, tra cui una variante vegan che non comprende le acciughe.
Purtroppo è difficile che fuori dal Piemonte si abbiano in dotazione domestica i tipici tegamini per servire la bagna cauda: si tratta di coppette in coccio, al di sotto delle quali c’è un minuscolo vano per inserire i resti delle braci. Per questa ragione abbiamo consigliato la cottura in pignatta e di utilizzare comunque delle coppette in coccio per servire il piatto, quanto più velocemente possibile, anche se il materiale tiene bene la temperatura.
Non si conoscono bene le origini della bagna cauda, sebbene c’è chi ritiene che si trattasse del comfort food dei vendemmiatori alla fine di una lunga giornata di lavoro. Sicuramente gli ingredienti che la compongono sono anticamente di facile reperibilità in Piemonte, e questo è considerato un piatto contadino, che per molto tempo fu considerato, a torto, un piatto poco raffinato.
Tuttavia, anche questo per tradizione, la bagna cauda era protagonista di un peculiare riciclo di cibo: se avanzava, i contadini strapazzavano al suo interno le uova per consumarla il giorno dopo la preparazione.
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