La marmellata di castagne, più che essere un dessert, è una parte di un dessert, in un certo senso. Ovviamente possiamo spalmarla sul pane a colazione, ma soprattutto utilizzarla nella realizzazione di altri dolci che prevedano un ripieno.
Quindi preparare questa pietanza a una doppia valenza: da un lato c’è il consumo immediato e quotidiano, dall’altro la lungimiranza nel conservare in questo modo la bontà di un frutto estremamente stagionale.
La prima domanda da porsi per realizzare la propria marmellata di castagne fatta in casa è: utilizziamo le castagne secche o le castagne fresche? Il problema è certamente di opportunità. Le castagne secche sono infatti disponibili lungo tutto il corso dell’anno, mentre le castagne fresche sono disponibili tra settembre e dicembre, al massimo tra agosto e gennaio, se ampliamo l’idea alle primizie e alle tardive. Quindi tutto dipende dal periodo in cui decidete di mettervi tra i fornelli.
Come si prepara la marmellata di castagne? Semplicemente, si fanno cuocere le castagne attraverso ebollizione, al fine di ammorbidirle e poterle trasformare in una purea. Questa purea viene arricchita di zucchero nella ricetta canonica, oppure di succo di mela per la variante eterodossa.
Non c’è che un’indicazione di massima sui tempi di cottura: alcuni potrebbero desiderare un composto più compatti, altri più morbido. Una sola certezza: questa marmellata è una bontà capace di conquistare diversi palati.
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