La pasta primavera prende questo nome dal fatto che in essa trovano posto diverse verdure o ortaggi di stagione, dalle zucchine ai pomodori, dai piselli ai fagiolini, ma naturalmente la pietanza si presta a diverse chiavi di lettura.
L’ortodossia vorrebbe che questo piatto fosse considerato primaverile, ma in realtà può essere declinato in maniera differente in base alla stagione, con verdure e ortaggi sempre freschi d’orto. Non solo: questa pietanza può essere considerato un piatto di recupero: se non avete i piselli freschi nei baccelli ma avete le fave in frigo e le dovete consumare poco cambia.
Una sola prescrizione riguarda la pasta primavera: si tratta di una ricetta vegan all’origine e deve restare tale (oppure cambiatele il nome). La primavera è la stagione che porta con sé numerosi frutti della terra, e quindi è questo che la pietanza celebra, ovvero la natura che si risveglia da un periodo che ci ha abituati e abituate ad altri colori e altri profumi. Senza dimenticare che le pietanze vegan sono, in genere e con l’eccezione di singole allergie e intolleranze, più inclusive delle altre.
La realizzazione della pasta primavera può contemplare diverse cotture. La più semplice e immediata riguarda saltare tutti gli ingredienti del condimento in padella con l’olio d’oliva. Ma questi ingredienti possono, altrettanto efficacemente, essere grigliati su una piastra in ghisa oppure essere cotti in forno. Quest’ultima soluzione trova particolari benefici per un ingrediente in particolare, cioè il peperone, che è poco digeribile: quando cuocete i peperoni in forno, potete privarli facilmente della pelle, con ottime ricadute in termini di digeribilità .
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