Le castagnole sono un dessert tipico di Carnevale e sono diffuse in diverse regioni dell’Italia centrale e settentrionale. La loro genesi, a quanto è dato sapere, è lontana nel tempo: in un manoscritto settecentesco ritrovato a Viterbo non solo si parla di castagnole, ma soprattutto viene nominata una variante di questa ricetta cotta in forno. Si tratta di un’incredibile coincidenza in senso moderno, dato che, sia per questioni di inclusione alimentare sia per motivi di salute, molto spesso i dessert fritti vengono sostituiti da dessert con cottura al forno.
La preparazione delle castagnole non è molto difficile: bisogna infatti realizzare un impasto a base di farina, zucchero, burro, uova, lievito e aromi. Con questo impasto si formano delle polpette che andranno appunto a costituire i nostri dolcetti: le polpette vengono cotte nell’olio di semi bollente, ma, come detto, esistono diverse varianti, come una che prevede la cottura in forno. Non solo, questa ricetta si presta molto alla fantasia di chi la realizza, infatti negli ultimi anni si fa strada l’idea che le castagnole possano essere colorate, aromatizzate, o ancora farcita nei modi più disparati.
La fantasia di chi realizza la ricetta delle castagnole diventa un problema oppure una soluzione per l’inclusività della ricetta. Questi dolcetti sono vegetariani e non sono adatti ai celiaci per via dell’utilizzo di una farina contenente glutine. Modificarli può essere un problema nel momento in cui si sceglie di aggiungere altri ingredienti che corrispondono ad allergie o intolleranze diffuse, mentre se si sostituiscono con altri (che non diano problemi) gli ingredienti che rendono tradizionalmente il dessert inadatto a vegani e celiaci, possiamo parlare di soluzione.
Cosa ne pensi?