La pasta al pesto di finocchietto selvatico è un primo piatto interessante da proporre sia per un comune pasto in famiglia che per un pasto un po’ più speciale.
Naturalmente la ricetta rientra nella macroarea dei pesti: sono diversi i condimenti della pasta che si realizzano in questo modo, ovvero pestando delle erbe aromatiche (oppure degli ortaggi), la più comune delle quali è il basilico, e aggiungendo altri ingredienti che contribuiscono al sapore complessivo.
Per la preparazione della pasta al pesto di finocchietto vi può occorrere un attrezzo, elettrico o manuale. Se scegliete l’elettrico, vi dovete munire di un mixer come quello che usereste per preparare una purerai di legumi.
Se scegliete di realizzare la ricetta manualmente vi occorrono invece mortaio e pestello. Indipendentemente da quali sono le vostre esigenze, si tratta di pestare o frullare il finocchietto selvatico e poi unirlo a mandorle, pecorino grattugiato, sale, pepe e olio di oliva.
Le proprietà del finocchietto selvatico
Il finocchietto selvatico è una pianta aromatica che utilizziamo appunto per la realizzazione della pasta al pesto di finocchietto selvatico. Contiene molti estrogeni e in quantità eccessive può provocare allucinazioni e convulsioni, per questo il quantitativo è così ridotto rispetto alla pastasciutta che andiamo a usare. È però anche ricco di vitamina C, potassio, calcio, fosforo, magnesio e ferro, e purtroppo anche di sodio. Pare abbia proprietà digestive e regoli l’intestino, ma, come detto, non bisogna esagerare.
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