Il pollo al curry indiano, come suggerisce il nome, è una pietanza tipica dell’India, ma ne esistono diverse piccole varianti in altre zone dell’Asia, come il vicino Pakistan. In India si usano però le spezie macinate singolarmente da mescolare alla pietanza, mentre noi in Italia ricorriamo solitamente alle confezioni di curry in barattolo che contengono lo stesso mix di spezie che occorrono per la realizzazione della ricetta.
Nonostante sia una ricetta tradizionale di un Paese molto diverso dal nostro dal punto di vista culturale (e quindi anche culinario), la preparazione del pollo al curry indiano è tutt’altro che complessa. Utilizziamo una pignatta per la cottura, ma va bene una qualunque padella antiaderente, magari in pietra lavica – ma portare in tavola la pignatta aiuta anche l’estetica.
Nella ricetta si cuoce, con l’aiuto di un po’ di brodo vegetale, il pollo a pezzetti dopo aver rosolato in olio di oliva una cipolla, dei peperoni e una mela a cubetti. Nella ricetta c’è anche un po’ di concentrato di pomodoro e naturalmente c’è il curry.
Il curry, fondamentale per preparare il pollo al curry indiano, è una spezie che fa molto bene alla salute, perché contiene tantissimo calcio, magnesio, fosforo e potassio, oltre che vitamine. Per questo si ritiene che il curry abbia un carattere antinfiammatorio, vasodilatatore e che aiuti la digestione. Tuttavia è controindicato a coloro che soffrono di calcoli biliari.
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