I porcini fritti rappresentano una varietà di tre ricette differenti sull’intero territorio nazionale. Qui ve ne proponiamo una, ma tra le varianti troverete anche le altre, in particolare la versione calabrese e la versione toscana, ma probabilmente ognuno e ognuna tra noi ha un’idea particolare relativa a questo antipasto gustoso, saporito, ma in effetti è un po’ pesante dal punto di vista della digeribilità. Basti pensare che nel film La vita è bella, in un celebre sketch, Roberto Benigni cercava di dissimulare i possibili desideri di un uomo al ristorante in cui lavorava il suo personaggio, offrendo appunto dei funghi fritti fritti fritti, che davano l’idea di stare sullo stomaco.
La ricetta dei porcini fritti consiste fondamentalmente nella preparazione di fettine sottili di porcini panati: vengono passati prima nella farina per far assorbire l’umidità, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato. Le versioni calabrese e toscana del piatto però sono un po’ più leggere, meno corpose e sicuramente più inclusive, poiché non si avvalgono dell’utilizzo dell’uovo e quindi possono essere consumate anche da chi è vegano.
Potete offrire i porcini fritti sia come antipasto, magari insieme ad altri tipi di frittura, come le zeppoline oppure la ricotta fritta, o ancora le puntarelle fritte, oppure optare per un contorno. La cosa importante da ricordare nella realizzazione della ricetta è che il sale, come accade in molte ricette che prevedono una panatura, va aggiunto esclusivamente alla fine, in modo da non sgranare appunto la panatura e ottenere quindi un pasticcio. Anche l’occhio in fondo vuole sempre la sua parte.
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