Le tette delle monache sono un dolce tipico della pasticceria tradizionale pugliese. Si chiamano anche sospiri, ma dati i nomi non vanno confusi con i sospiri di suora, che invece sono simili alle classiche frittelle di Carnevale e sono in pasta choux fritta. Le tette delle monache prendono questo nome perché assomigliano nella forma a un seno femminile. Un po’ come accade ad altri dessert da pasticceria in Puglia, per esempio con le bocche di dama.
Un piccolo dettaglio non trascurabile sulle tette delle monache riguarda la farina. Questi dolcetti si preparano tranquillamente con farina 00: naturalmente ci si deve prendere la mano, perché per esempio se usate le uova grandi rischiate che l’impasto diventi troppo fluido. Sul web troverete consigli sull’utilizzo della farina mix africano: naturalmente va bene anche quella ma non è strettamente necessaria. Tra l’altro non è neppure di difficile reperibilità: si acquista perfino su Amazon o su altre piattaforme e-commerce.
Le tette delle monache vanno riempite con una crema leggera: tradizionalmente in Puglia si usa la crema Chantilly, a base di crema pasticciera e panna montata, ma anche la crema diplomatica o una crema al marsala vanno benissimo. Lo zucchero a velo, come sempre, sulla superficie superiore è squisitamente opzionale ma comunque è consigliato, sebbene sia sempre meglio non esagerare.
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