L’uva sotto spirito è un metodo di conservazione di questo frutto, una nota dolce che possiamo utilizzare in molti modi diversi. Forse alcuni di noi ne hanno un ricordo lontano: magari le nostre famiglie usavano prepararla in autunno, tenendola in un vaso di cristallo decorato in un angolo del salotto, pronta nel caso la si volesse offrire agli ospiti che giungevano all’improvviso.
Era così che si faceva negli anni ’80, quel decennio pieno di nostalgia anche e soprattutto in termini di arte culinaria.
Perché sì, negli anni ’80 avevamo tantissime abitudini culinarie che oggi sono diventate appannaggio di una nicchia, ma forse in nome della nostalgia vale la pena recuperarle.
Tra l’altro l’uva sotto spirito può essere utilizzata in tantissimi modi diversi: può essere usata nei cocktail, può fungere da decorazione o ingrediente dei dessert, può essere accostata ad alcune ricette a base di carne e naturalmente resta uno snack sfizioso e naturale, sebbene soprattutto per adulti.
La preparazione dell’uva sotto spirito non presenta particolari difficoltà, tanto più che si unisce l’uva a uno sciroppo, all’alcol e a uno o più ingredienti aromatici.
La cosa più importante da ricordare è però il ruolo svolto dall’igiene: non solo l’uva deve essere ben lavata e asciutta, ma è anche importante che i barattoli siano sterilizzati e igienicamente sicuri. Per essere più tranquilli, meglio utilizzare quelli significati per la conservazione.
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