La cuddura è una ricetta pasquale che solitamente viene preparata da molte regioni d’Italia con diverse declinazioni. Consiste in un pan tarallo, all’interno del quale viene inserito, “accolto”, un uovo sodo. Il carattere della preparazione è fortemente simbolico, perché inneggia alla rinascita dell’universo, all’essere parte di qualcosa che nutre: il pane come la fede, almeno per chi è credente. Per tutti gli altri è una ricetta divertente, che può essere preparata in compagnia, eventualmente, di bambini.
La ricetta più nota della cuddura è quella siciliana, che qui riportiamo, praticamente identica a quella pugliese (la quale viene riportata anche con la grafia cuddhura, o con il puntino sulle D, perché in realtà, linguisticamente parlando, quello è un nesso cacuminale).
Tuttavia, in Sicilia come in Puglia, da provincia a provincia, da paese a paese, ci possono essere delle piccole differenze, come accade a tutto ciò che per secoli si è tramandato per via orale e si è trasformato nel corso delle generazioni.
Tanto che oggi sulla cuddura tradizionale spuntano talvolta codette colorate o anche, ma più raramente, al cioccolato: si tratta di una sorta di innovazione, che nulla toglie alla ricetta classica, anzi dona un tocco di colore e di allegria, che non guasta mai.
Cosa ne pensi?