La pasta kataifi è una componente fondamentale di molti dessert tradizionali di alcuni Paesi del mondo, come la Grecia o la Turchia. Per esempio tra i dessert più celebri realizzati con questo tipo di pasta ci sono i baklava (che però possono essere fatti anche in comune pasta fillo), ovvero dolcetti di frutta secca, miele e pasta kataifi appunto, molto amati in queste zone del mondo (ma anche in molte altre, laddove queste cucine tradizionali sono note).
Per chi è pigro oppure alle prime armi in cucina, la pasta kataifi è disponibile già pronta in moltissimi supermercati. Ma nel caso vi vogliate cimentare in casa in questa preparazione, vi diamo la ricetta, che però presenta qualche piccola difficoltà: la capacità di filtrare per bene il composto che si ottiene dagli ingredienti e che deve essere molto fluido, la velocità di disegnare sulla padella sulla piastra le linee di impasto che poi daranno vita alla pasta kataifi e la capacità di non farla seccare per permetterne il riutilizzo in ricette più ampia.
Per preparare la pasta kataifi vi serve di preferenza una piastra di ghisa liscia, un po’ come quella che si usa per preparare le crêpes, ma nel caso non ce l’abbiate potete optare per una padella antiaderente.
Come singolo elemento culinario in sé, la pasta kataifi è molto inclusiva perché è vegana all’origine, tuttavia non può essere consumata dai celiaci, a causa della presenza di farina contenente glutine. Il dessert potenziale diventa mano a mano meno inclusivo in base agli ingredienti che dovrete utilizzare successivamente insieme a questo tipo di pasta.
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