I calzagatti sono una ricetta tipica della cucina modenese, e in dialetto, in base alla zona, possono prendere il nome di cazzagai, ma anche paparuccia, ciribusla o bagia. C’è chi arricchisce inoltre la ricetta con il parmigiano grattugiato e chi invece usa la farina di castagne al posto di quella di mais. Si tratta inoltre di un piatto proveniente dalla cucina povera e contadina, sul quale si narra una leggenda che spiega questo nome particolare della pietanza, il cui significato è “che scaccia i gatti”.
Stando al mito, una donna stava preparando, separatamente, fagioli e polenta per il pranzo, i due ingredienti principali dei calzagatti. Nel portare le due ricette in tavola, sarebbe inciampata in un gatto – che a quel punto sarebbe fuggito – mentre i fagioli sarebbero finiti all’interno della polenta. A questo punto la donna, che non voleva buttare tutto, pensò di rivisitare le sue pietanze.
I calzagatti sono oggi uno finger food o un piatto per l’aperitivo, magari accompagnati da un bicchiere di Lambrusco. Si mangiano infatti con le mani e potrebbero essere adatti ai celiaci: farina di mais e fagioli borlotti sono senza glutine, ma bisogna stare particolarmente attenti alla scelta in particolare del concentrato di pomodoro. Non possono essere però mangiati da vegetariani e vegani, perché gli altri ingredienti non sono cruelty free, né da coloro che sono allergici o intolleranti al singolo ingrediente.
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