Come fare il pane in casa? È un’usanza che oggi si è andata un po’ perdendo, ritornata in auge durante il lockdown per il Covid-19, quando avevamo tanto tempo a disposizione da trascorrere in casa con i nostri famigliari o da soli. Perché l’idea del pane in casa è un rito. Magari alcuni di noi hanno avuto la fortuna di farlo con le proprie nonne: tutti i cuginetti e i fratellini intorno a un tavolo, mentre ci si sporca di farina e si sorride, godendosi la magia di un forno a legna in uno spazio seminascosto della casa. Storie di un tempo perduto che non tornerà – perché chi, oggi, ha un forno a legna in casa, e talvolta la fortuna di godersi i nonni? – ma del quale possiamo replicare il gusto e il profumo concentrati in una pagnotta.
Quali ingredienti servono per fare il pane in casa?
Gli ingredienti principali per la preparazione del pane in casa sono:
- la semola rimacinata di grano duro;
- l’acqua;
- il lievito di birra;
- l’olio di oliva;
- il sale;
- lo zucchero.
Passaggi fondamentali per impastare e far lievitare il pane
L’ideale, se volete preparare il pane perfetto, è approntare il giorno prima un lievitino: sciogliete il lievito di birra in un po’ dell’acqua che userete per l’impasto e aggiungete un paio di cucchiai di semola rimacinata di grano duro. Lasciate lievitare per un giorno e poi riprendetelo, aggiungendo via via gli ingredienti come vi spieghiamo nella ricetta. È importante, ai fini di una corretta lievitazione, che incorporiate lo zucchero prima del sale.
Dopo che avete impastato e pirlato gli ingredienti, dovete lasciare lievitare fino al raddoppio. Ora: ci sono molti modi per farlo. C’è chi copre l’impasto con una pellicola e poi con una coperta di pura lana vergine – che è un isolante termico. C’è chi semplicemente copre con un canovaccio e pone l’impasto nel posto più caldo della casa. E poi ci siamo noi, che lo mettiamo nel forno con la luce accesa, molto semplicemente.
Cottura perfetta: temperatura e tempi ideali
La cottura per il pane in casa si effettua in due tempi. Purtroppo ci si deve arrangiare con il forno elettrico, che è abbastanza comune, ma che ha una pecca: non sempre la temperatura che impostiamo è quella reale. Ci vuole un po’ di esperienza con l’uso di quel determinato forno per capire quale sia la temperatura corretta, per cui qui vi diamo indicazioni di massima.
La prima parte della cottura della nostra pagnotta avviene a 200°C con la superficie coperta da un foglio di alluminio, mentre nella seconda parte si toglie la stagnola e si alza la temperatura a 220°C. Questo procedimento è funzionale a ottenere una forma di pane che sia croccante all’esterno e ben soffice all’interno.
Come fare il pane senza lievito o con farine alternative
C’è un modo per fare il pane in casa senza lievito: in questo caso la cottura avviene in padella ma c’è sempre un agente lievitante, che è il bicarbonato di sodio, anche se in minime quantità. L’impasto è fatto da una farina bianca, acqua, olio di oliva, sale e appunto bicarbonato.
Il pane in casa, in generale, può essere preparato con diverse farine, a partire da quelle bianche (come tipo 00 o Manitoba), ma potete provare a fare qualcosa di interessante con la farina di riso o l’amido di mais, che sono senza glutine (per la farina di riso valgono le stesse quantità della semola o delle farine bianche, con l’amido di mais prevedetene la metà). Provate anche a mescolare una farina bianca con una parte di farina integrale: particolarmente interessante quella di castagne, da usare in questo caso in una proporzione di 4:1.
Consigli per conservare il pane fatto in casa più a lungo
Un tempo si usava il portapane, che era una suppellettile da cucina solitamente in legno, come una piccola cassettiera, in cui si teneva il pane per consumarlo fino a un paio di giorni più tardi, rigorosamente in una busta di carta. Per chi lo possiede, magari “ereditato” da genitori o nonni, l’escamotage è ancora funzionale. Un’altra soluzione consiste nel tagliare il pane in fette monoporzione e surgelarlo nelle buste freezer, per consumarlo entro 3 mesi: meglio non sforare da tale data e meglio non scongelare e ricongelare, per non perdere le qualità nutritive dell’alimento.
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