La pakora è un antipasto, un finger food o uno snack davvero interessante. Affonda le sue radici nella tradizione culinaria dell’Asia meridionale, ma è diffuso anche in altri Paesi, come per esempio il Regno Unito per ragioni storico-politiche e il Sudafrica per motivi religiosi. La pietanza si usa infatti in particolare tra i musulmani ed è nata in quelle terre asiatiche che fanno parte del Commonwealth.
Preparare la pakora è molto semplice e veloce. Si tratta di realizzare infatti una pastella con farina di ceci e utilizzare un paio di ortaggi a piacere. Noi utilizziamo carota e zucchina, ma potete pensare al cavolfiore o al peperoncino.
Ci sono anche delle pakora a base di pollo: solitamente la pakora è vegan all’origine, e va da sé che con l’inclusione di questo ingrediente smette di essere vegan. È però ideale per coloro che sono celiaci, dato che la pastella con farina di ceci non contiene glutine. Perfetta anche per gli intolleranti al lattosio.
Il significato della parola indica delle palline cotte. Di solito la cottura avviene mediante frittura, ma c’è una variante in cui si può consumare la pakora al forno. Può essere abbinata a della birra artigianale scura oppure a un buon vino rosso o rosato molto delicato.
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