La pinza bolognese è una ricetta nata “povera”: era infatti tra le usanze contadine del periodo natalizio, ma essendo un dessert buono e sano si prepara ormai nel corso di tutto l’anno. Si tratta infatti di una preparazione ideale per la prima colazione, per far partire bene la giornata, letteralmente nel migliore dei modi.
Il nome della pinza bolognese è connesso all’attrezzo che si usa per stringere: come una tenaglia (pinza) stringe un chiodo o altro, l’impasto stringe una gustosa mostarda al suo interno. All’interno del dessert si trova infatti la mostarda bolognese, che consiste in una confettura di frutta mista, per lo più con mele cotogne, pere e arancia. Quest’ultimo frutto fa sì che il gusto della mostarda non risulti stucchevole.
Storicamente, la pinza bolognese è un dessert molto antico: basti pensare che la prima forma scritta della ricetta si trova nel volume L’economia del cittadino in villa di Vincenzo Tanara, la cui prima edizione si attesta al 1644. Quindi quando assaggiamo questo dolce andiamo a banchetto con la tradizione.
Per consumare la pinza bolognese, possiamo accostarci molte bevande da prima colazione o da merenda, come il tè nero o il caffè, ma anche un succo di frutta non dolcissimo come arancia oppure ananas, rigorosamente senza zuccheri aggiunti.
Cosa ne pensi?