La pinza veneta, come suggerisce il nome, è un dessert tipico del Veneto. Si tratta di una pietanza di origine contadina, che un tempo veniva preparata in occasione della vigilia dell’Epifania e dei suoi falò, ovvero il 5 gennaio: l’accompagnamento tradizionale e rituale è con il vin brûlé. Le usanze del territorio rispetto al periodo compreso tra il solstizio e i primi giorni del nuovo anno si ritiene siano antichissimi e precristiani: non a caso in questo dessert sono presenti degli ingredienti tipici dell’inverno, talvolta comuni ad altri piatti della tradizione regionale italiana.
La preparazione della pinza veneta, soprattutto per coloro che sono avvezzi nella preparazione di dessert a impasto lievitato, non è per niente difficile. Quello però che contraddistingue questa realizzazione è la lunghezza dei tempi, non solo quelli di cottura, ma anche e soprattutto le varie fasi che prevedono l’aggiunta progressiva degli ingredienti previsti.
Il risultato è un dessert estremamente aromatico – in particolare se utilizzate nell’impasto i semi di finocchio, anche questi tipici ma che tuttavia non piacciono a tutti, per cui dovete valutare – e inoltre anche estremamente saporito: potremmo definire la pinza veneta un comfort food direttamente dal passato, che ci coccola nei giorni più freddi e ci ricorda le radici di una tradizione che, come tutte, non è mai monolitica, ma risente di trasformazioni e influenze nel tempo.
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