La ricciola al vapore è un secondo piatto a base di pesce molto leggero, adattissimo ai periodi post festivi per rimettersi in linea.
La cottura al vapore ha origini antichissime e ha avuto maggiore sviluppo principalmente nella cucina orientale, più attenta della nostra al rispetto degli ingredienti.
È, infatti, un tipo di cottura che garantisce il mantenimento del colore, dell’aroma e dei principi nutritivi del prodotto.
Tutte queste prerogative, unite all’assenza di grassi in cottura, rendono la tecnica al vapore particolarmente interessante dal punto di vista dietetico-nutrizionale.
Può essere adottata in particolare per la cottura di ortaggi e cereali in grani e, con qualche accorgimento, è adatta anche per carne e pesce.
La tecnica di cottura è semplice: l’alimento viene posto in un recipiente chiuso in modo più o meno ermetico, all’interno del quale entra in contatto con il vapore prodotto da un liquido in ebollizione, che può essere più o meno aromatizzato.
L’alimento assorbe gli eventuali aromi presenti nel liquido senza cedere i propri.
Per questo tipo di cottura occorre adottare due accorgimenti: gli alimenti devono essere disposti nella pentola solo quando si è già formata una buona quantità di vapore e a cottura ultimata, dopo aver spento il fornello e scoperchiato la pentola, per evitare fastidiose scottature è consigliabile aspettare che il vapore fuoriesca del tutto prima di estrarre i cibi.
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